Inchiesta
Avviso di garanzia anche agli assessori regionali Laurent Viérin (Turismo e beni culturali), ex presidente della Regione, e Stefano Borrello (Opere pubbliche), e il consigliere regionale Luca Bianchi
di Ivan Cimmarusti
13 dicembre 2019

3′ di lettura
Il presidente della Regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson, è indagato per «scambio elettorale politico mafioso» dalla Dda di Torino. Sotto inchiesta le elezioni regionali del 2018, che avrebbero subìto un condizionamento della ’ndrangheta. Oltre a Fosson (ex senatore) hanno ricevuto un avviso di garanzia anche gli assessori regionali Laurent Viérin (Turismo e beni culturali), ex presidente della Regione, e Stefano Borrello (Opere pubbliche), e il consigliere regionale Luca Bianchi. Questi ultimi tre sono già stati interrogati dagli inquirenti.
Vierìn e l’incontro con il vertice di Aosta della ’ndrangheta
Il nome dell’ex governatore Viérin lo ritroviamo negli atti di un’altra inchiesta sempre della Dda di Torino, competente a indagare sulla Valle d’Aosta. Stando a una informativa depositata all’udienza preliminare del procedimento Geenna, l’ex presidente della Regione incontrò «l’esponente di vertice» della ndrina di Aosta, Roberto Di Donato. A rivelarlo è una annotazione di polizia giudiziaria.
Vertice «criminalie» a fini elettorali
Secondo gli atti giudiziari, l’incontro a fini elettorali, documentato dagli investigatori con fotografie, sarebbe durato un’ora circa. «Gli effetti», scrivono i militari, «si vedono già il 12 maggio quando presso il bar “Nord”, sito nel quartiere Cogne di Aosta, ovvero quello a maggior densità di calabresi, viene organizzato un aperitivo in favore di Laurent Viérin al chiaro scopo elettorale». Tre giorni dopo si verifica «la mancata presentazione di Giachino e Roberto Alex Di Donato al pranzo con Viérin» che per quanto avvenuto «si lamenta» con un collega di lavoro di Giachino.
Le preferenze
«Da una telefonata» del 15 maggio tra Alessandro Giachino e Deborah Camaschella, ex sindaco di Valtournenche e candidata alle scorse regionali, secondo gli investigatori, «si ha il riscontro dell’avvenuto accordo tra Laurent Viérin e il locale, cioè la richiesta del politico di voti, per lui e i candidati della sua lista, e la seguente approvazione del sodalizio criminale che ha concordato e approvato i candidati da supportare, stabilendo anche i voti da attribuire». In dettaglio, «Viérin avrebbe dato il proprio consenso alla dazione di voti in favore della Camaschella e per questo motivo Giachino promette alla donna 30 preferenze».
Le amministrative del 2015 di Aosta
Non è la prima volta per la Valle d’Aosta. Si sono «infiltrati nella vita politica e imprenditoriale valdostana», condizionando anche le amministrative 2015 di Aosta e di parte della catena produttiva regionale. Una “locale” di ’ndrangheta legata alle ndrine Di Donato, Nirta, Mammoliti e Raso aveva già messo le mani sulla Valle d’Aosta, controllando – oltre al traffico di droga dalla Spagna – voti, appalti, concessioni, edilizia e l’attività di commercio ambulante in tutta la regione.