AMBIENTE
Secondo “L’Italia del Riciclo”, il Rapporto realizzato dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da Fise Unicircular (l’Unione imprese economia circolare) l’Italia sconta, invece, ancora un ritardo in termini di raccolta dei Raee (42%; 65% è l’obiettivo fissato per il 2019) e delle pile (42%, ultimo posto tra le potenze europee) e per il reimpiego e riciclo dei veicoli fuori uso, cresciuto di un solo punto percentuale in 10 anni (dall’82% all’83%)
di Andrea Carli
6 dicembre 2019
3′ di lettura
L’Italia all’avanguardia dell’industria europea del riciclo. È al terzo posto – dopo Germania (tasso di riciclo 71%) e Spagna (70%) – per il recupero degli imballaggi (noi siamo al 67%). Diverse filiere degli imballaggi (carta, vetro, plastica, legno, alluminio e acciaio) hanno già superato, o sono a un passo dal farlo, i nuovi obiettivi previsti a livello europeo per il 2025, altre (Raee, veicoli fuori uso) crescono più lentamente.
Un settore strategico per un Paese povero di materie prime e che ogni anno dal riciclo riceve 12 milioni di tonnellate di materie prime per l’industria nazionale. È quanto emerge dallo studio annuale “L’Italia del Riciclo”, il Rapporto giunto alla decima edizione, promosso e realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise Unicircular (l’Unione imprese economia circolare).
TASSO DI RACCOLTA DI PILE E ACCUMULATORI PORTATILI RISPETTO ALL’IMMESSO AL CONSUMO MEDIO DELL’ULTIMO TRIENNIO IN EUROPA
Dati 2017. In % (Fonte: EUROSTAT)
Le ombre
L’Italia sconta, invece, ancora un ritardo in termini di raccolta dei Raee (42%; 65% è l’obiettivo fissato per il 2019) e delle pile (42%, ultimo posto tra le potenze europee) e per il reimpiego e riciclo dei veicoli fuori uso, cresciuto di un solo punto percentuale in 10 anni (dall’82% all’83%).
Dal riciclo 12 miloni di tonnellate di materie prime per l’industria nazionale
Lo sviluppo del riciclo, anche in chiave strategica per la produzione di materie prime seconde e per il loro impiego all’interno del ciclo produttivo, passa necessariamente dalla sua integrazione con l’industria manifatturiera. A fronte di quantitativi di rifiuti pressoché stabili negli ultimi dieci anni in Italia si osserva, invece, una sempre maggiore mole di rifiuti veicolati verso le operazioni di recupero e quantità in calo avviate a smaltimento.
Nel 2017 (ultimi dati disponibili) le circa 1.200 imprese dell’industria del riciclo hanno trattato 18 milioni di tonnellate di rifiuti di carta, vetro, plastica, legno, gomma e organico (+15% in confronto al 2014, anno della precedente rilevazione). In linea con l’aumento dell’avvio a recupero, si è registrata una maggiore produzione dei materiali secondari provenienti dal riciclo di questi rifiuti, con 12 milioni di tonnellate di materie prime seconde per l’industria nazionale.