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Contrabbando: 730 milioni di danno all’Erario nel 2018

Dic 5, 2019

Report università di trento

Una ricerca dell’università di Trento aggiorna la mappa di flussi, rotte e luoghi del commercio illegale del tabacco. In Europa si stima un mancato introito di accise pari a circa 10 miliardi l’anno. I criminali frazionano i carichi illeciti per ridurre i rischi di sequestro, Napoli e il suo hinterland restano la piazza più fiorente delle sigarette illegali.

di Marco Ludovico

5 dicembre 2019


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3′ di lettura

Il contrabbando di sigarette l’anno scorso ha tolto alle casse dello Stato 730 milioni. Su scala europea, la stima delle mancate accise diventa circa 10 miliardi l’anno. Certo, l’Italia non è ai primi posti in Europa nel consumo delle sigarette illecite: in testa è la Grecia, con 24 sigarette illegali su cento, nel nostro paese si scende a 5,5.

Ma il livello del contrabbando sul territorio italiano non scende, anzi ha avuto dei picchi con la revisione delle accise. I dati emergono dalla ricerca appena uscita “Flussi, rotte e luoghi del contrabbando di sigarette” curata da Intellegit, start up sulla sicurezza dell’università di Trento, con una serie di elaborazioni di dati a partire da quelli della Guardia di Finanza.

Le rotte in arrivo in Italia

«In ambito europeo è la Grecia la via d’ingresso principale per le spedizioni di sigarette di contrabbando, comprese le “illicit whites” provenienti dall’Estremo e dal Medio Oriente – spiega il generale Giuseppe Failla, comandante provinciale a Napoli della Gdf – vista la considerevole presenza di operatori cinesi nei porti ellenici e il fatto che le partite di merce illecita vengono spesso trasbordate dapprima in Egitto, in Turchia, a Cipro o in altri porti del Mediterraneo orientale, per poi entrare nel territorio comunitario via terra attraverso i porti del Pireo».

Le “illicit whites” sono prodotti del tabacco prodotti legalmente nello stato di origine ma con caratteristiche illegali in certi mercati di destinazione. Rileva Failla: «Le vie del tabacco clandestino, in base all’esperienza maturata dalla Gdf, originano dal Sud-Est asiatico, dall’area balcanica, dall’Europa orientale, dal sud-est della penisola araba e, da ultimo, dal nord-Africa. Tuttavia, il trend più recente – sottolinea il generale – dei gruppi criminali meglio organizzati è quello di concentrare la produzione delle sigarette presso i mercati di sbocco del prodotto per evitare del tutto i controlli alle frontiere».

Dove l’illecito è fiorente: Napoli e dintorni

In molti sanno o immaginano Napoli come la capitale del contrabbando. Forse è meno noto come «i livelli di contrabbando a Napoli sono nettamente superiori a quelli della media nazionale, con picchi superiori al 50% nel 2015 e 2016 e comunque mai al di sotto del 10% – si legge nel report – dalla metà del 2018 si registra un trend in lieve calo, sebbene con incidenze sempre al di sopra della media nazionale e di nuovo in crescita dal secondo trimestre del 2019».

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