trasporto pubblico a roma
Accolto il ricorso proposto dal Comitato promotore del referendum sulla messa a gara del servizio di trasporto pubblico di Roma Capitale attualmente svolto da Atac
4 dicembre 2019
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La seconda sezione del Tar del Lazio ha accolto il ricorso proposto dal Comitato promotore del referendum sulla messa a gara del servizio di trasporto pubblico di Roma Capitale (attualmente svolto da Atac), con il quale è stata contestata l’applicazione del quorum minimo alla
consultazione, poiché previsto da una norma statutaria abrogata.
Il Tar, in applicazione del principio di legalità, ha affermato
che l’esito referendario non è soggetto a sbarramenti, con la
conseguenza che l’amministrazione avrebbe dovuto procedere alla
promulgazione del risultato che ha visto prevalere i “sì”.
Valido referendum Atac, non era necessario quorum
La decisione è stata presa con la sentenza n.13285, nella quale si dice che «la eliminazione del quorum – disposta con la delibera n. 5 del 2018 con il dichiarato scopo di conformare la disciplina comunale ai principi espressi dal Codice di buona condotta sui referendum adottato dalla Commissione Europea per la Democrazia attraverso il Diritto, che considera con sfavore la sussistenza di soglie e percentuali minime determinanti una sostanziale assimilazione degli elettori che si astengono a quelli che esprimono un voto negativo – dispiega la sua incidenza proprio nella fase di indizione delle consultazioni».
Il referendum, svoltosi l’11 novembre 2018, non raggiunse il quorum del 33,3%, necessario secondo il Campidoglio per la sua validità. Alla consultazione promossa dai Radicali, vinsero largamente i sì (74-75%), ma partecipano ‘solo’ il 16,3% degli aventi diritto.
Promotori referendum: vincono romani, perde Raggi
«Questa giunta ha provato a ostacolare in tutti i modi il voto dei romani al “Referendum Atac”, fino alla proclamazione dei risultati. Ora il TAR ci ha dato ragione: il quorum non era valido e l’amministrazione deve proclamare la vittoria del SÌ alla messa a gara!». Così commentano la sentenza del Tar i promotori del referendum per la messa a gara del
trasporto pubblico nella Capitale Riccardo Magi, Alessandro Capriccioli, Francesco Mingiardi, e Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali
Italiani.
«Con la sentenza che ha accertato l’illegittimità del quorum
nei referendum sulla messa a gara del servizio di trasposto pubblico locale – proseguono – il Tar del Lazio ha sancito la vittoria dei cittadini che con una larghissima maggioranza hanno votato per il “SI”, proseguono gli esponenti radicali. Ha vinto tra i cittadini chi chiede l’affidamento del servizio con gara pubblica, chi vuole che il comune pianifichi e controlli il
servizio. Ha perso invece la Sindaca che ha cercato di sommare l’astensione al “no” usando come una clava il suo potere di non
informare la cittadinanza.