MILANO – Le tensioni tra Stati Uniti e Cina tornano ad agitare gli investitori: le Borse europee si muovono in calo. Milano cede lo 0,1% nelle prime battute, Londra arretra dello 0,5%, Francoforte dello 0,4% e Parigi dello 0,3%.
Non basta il fatto che ieri Wall Street abbia chiuso sui nuovi massimi, mentre oggi il mercato americano è chiuso per il Ringraziamento. Anche le Borse asiatiche hanno chiuso con il segno meno, dopo che nella notte Donald Trump ha promulgato i provvedimenti a favore dei protestanti di Hong Kong, fatto che ha provocato la dura reazione della Cina che minaccia “dure contromisure” contro il governo americano. Shanghai ha perso lo 0,47%, Hong Kong lo 0,22% mentre Tokyo ha limato lo 0,12%.
A Piazza Affari sono diversi gli spunti da seguire: debole Atlantia, la società nell’orbita Benetton che controlla Autostrade per l’Italia, sull’accelerazione del governo nella revoca delle concessioni. Si segnalano poi alcuni contratti: quelli di Saipem per due parchi eolici in Scozia e Taiwan, del valore di 750 milioni, e quello di Prysmian da 100 milioni per un collegamento in Scozia.Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi conferma il rialzo della vigilia: il differenziale si attesta a 158 punti, lo stesso livello della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano arretra all’1,19%. L’agenda macro di oggi si apre con l’inflazione in Spagna per poi proseguire con i prezzi alla produzione in Italia, la fiducia dell’industria, dei servizi e dei consumatori nell’Eurozona. Nel primo pomeriggio verrà diffusa l’inflazione in Germania. Sul fronte emissioni, il Tesoro italiano concluderà il trittico di aste di fine mese offrendo Btp e Ccteu fino a 5,75 miliardi.
Euro poco mosso questa mattina nei confronti del dollaro. La moneta unica è scambiata a 1,1008 dollari, da 1,1000 dollari segnati ieri dopo la chiusura di Wall Street, e a 120,52 yen.
Il prezzo del petrolio apre in calo, dopo il rialzo, a sorpresa, delle scorte settimanali di greggio Usa. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti cede 24 cent a 57,87 dollari e quelli sul Brent arretrano di 15 cent a 63,91 dollari al barile.L’oro è infine in lieve rialzo sui mercati asiatici con gli investitori in allerta sulle tensioni nelle trattative tra Usa e Cina sui dazi. Il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.456,72 dollari l’oncia in aumento dello 0,2% dopo il calo dello 0,5% messo a segno ieri.