MILANO – Torna al Quirinale il dossier ex-Ilva. Secondo quanto si apprende da fonti industriali, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil saranno ricevuti stasera alle 19.30 al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per affrontare la questione dello stabilimento siderurgico dopo l’addio di ArcelorMittal e in generale il nodo delle crisi industriali. Intanto il Tribunale di Milano ha fissato per il prossimo 27 novembre l’udienza sul ricorso cautelare dei commissari, invitando ArcelorMittal – si legge in una nota frmata dal presidente Roberto Bichi – “a non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti” dello stabilimento siderurgico.
Il ricorso dei commissari: “Inadempimento plateale”
Nel ricorso depositato venerdì, il cui contenuto è rivelato oggi, i commissari parlano di inadempimento “plateale e conclamato”. Secondo il documento, il gruppo è obbligato a “salvaguardare con diligenza la integrità e il valore dei rami d’azienda”. Inoltre, scrivono i commissari, “la controparte ha accettato senza alcuna obiezione un testo contrattuale che prevede esplicitamente che (… ) le concedenti non prestano alcuna garanzia (…)” nemmeno “sullo stato di fatto e di diritto dei beni costituenti i rami” d’azienda.
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Ilva : Prezzi anomali sulle materie prime, ecco le accuse ad ArcelorMittal
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Il ministro Boccia a Circo Massimo su Radio Capital: “Pronti a commissari e prestito ponte”
Il governo comincia comunque ad attrezzarsi in caso si confermasse il disimpegno della multinazionale. Dovesse accadere, ha chiarito il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia a “Circo Massimo”, su Radio Capital, scatterà “l’amministrazione straordinaria, con un prestito ponte” da parte dello Stato, e quindi con l’incarico a dei commissari, in modo da riportare l’azienda sul mercato entro un paio d’anni.
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Ilva, i buchi nel piano che spiegano la fuga di ArcelorMittal
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“Mittal – ha aggiunto Boccia – ha posto un ricatto occupazionale inaccettabile, che il governo ha già respinto. E dunque deve assumersi le proprie responsabilità e rispettare le leggi della Repubblica italiana”. Se non lo facesse “c’è l’amministrazione straordinaria che ha salvato l’Ilva dal crack dei Riva, con un prestito ponte e con l’obiettivo di riportare entro uno-due anni, come previsto dalla legge, l’azienda sul mercato”.
Se fosse necessario lo rifaremo senza alcun problema. Alternativa non c’è”. Solo una volta stabilita l’amministrazione straordinaria “si deciderà se ci sono altre aziende dello Stato che possono entrare nella cordata. Io – ha concluso Boccia – penso che abbia assolutamente fondamento la possibilità che entrino altre aziende, tra cui Cdp, ma è un tema che si porranno i commissari”.
Intanto, sempre sul controverso addio di ArcelorMittal, la Procura di Milano indaga anche su eventuali illeciti tributari e su presunti reati pre-fallimentari, con un focus sul mancato pagamento dei creditori dell’indotto, nel fascicolo esplorativo aperto alcuni giorni fa, ancora formalmente a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. Filoni questi che si aggiungono a verifiche su presunte appropriazioni indebite di materiale relativo al magazzino di materie prime, su false comunicazioni societarie e al mercato.