Venerdì mattina c’è stata nuovamente l’acqua alta a Venezia, dopo quella straordinaria che c’era stata nella notte tra martedì e mercoledì, e che aveva raggiunto i 187 centimetri (avvicinandosi ai livelli di quella più alta mai registrata, i 194 centimetri del 1966).
Secondo l’Ufficio Meteo del Comune di Venezia, la marea ha raggiunto alle 11.26 un massimo di 154 cm alla Punta della Salute, per poi scendere lentamente. A Burano, invece, la marea ha raggiunto i 149 cm, mentre a Chioggia si è fermata a 146 cm. A causa dell’acqua alta, il sindaco Luigi Brugnaro ha disposto la chiusura di Piazza San Marco. A causare l’alta marea sono stati nuovi venti di scirocco provenienti da sud, che hanno fatto alzare il livello del mare oltre i 140 cm, facendo scattare così le sirene d’allarme previste in caso di “marea eccezionale”. Il Centro previsioni e segnalazioni maree di Venezia segnala che i prossimi picchi di acqua alta saranno di 120 cm sabato, alle 11.55, e di 130 cm domenica, alle 11.20.
Intanto si continuano a contare i danni fatti dall’alta marea nei giorni scorsi, e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la dichiarazione dello stato d’emergenza per le aree del Veneto colpite dal maltempo e lo stanziamento di 20 milioni di euro per far fronte ai primi interventi a Venezia. L’acqua alta dei giorni scorsi ha causato danni anche alla Basilica di San Marco e al teatro La Fenice: la cripta di San Marco si è allagata e l’acqua all’interno della chiesa ha superato il metro di altezza, mentre nel teatro l’acqua ha invaso i locali di servizio, rendendo inutilizzabile il sistema antincendio e quello elettrico. Oltre che Venezia, l’acqua alta aveva riguardato anche altri comuni del litorale veneziano, in particolare Chioggia e Jesolo: sull’isola di Pellestrina un uomo è morto, in casa sua, a causa di un corto circuito.