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Deepfake, la manipolazione dei video si presta a crimini gravissimi

Ott 29, 2019

non basta più vedere per poter credere

In ballo, ha spiegato Francesco Rutelli, presidente di Anica e di Videocittà, c’è «la manipolazione delle immagini e delle identità stesse delle persone»

di Nicoletta Cottone

29 ottobre 2019


Contro i deepfake, i video falsi che spopolano sul web, servono regole

2′ di lettura

Il deepfake, cioè la nuova tecnica che sfrutta l’intelligenza artificiale per sovrapporre il volto di una persona a un’altra ripresa in un video, «può essere usato per tanti scopi criminali gravissimi, nel mondo politico ma

anche finanziario». Lo ha detto Nunzia Ciardi, direttrice del Servizio Polizia postale e delle comunicazioni, intervenendo alla conferenza “La minaccia del deep fake” organizzata oggi a Roma da Videocittà. Ciardi ha sottolineato come le aziende negli ultimi anni siano «preda di truffe informatiche sempre più sofisticate e in alcuni casi milionarie, portate avanti usando il social engineering, ad esempio con email che sembrano inviate dall’amministratore delegato dell’impresa», ha spiegato Ciardi. «Con il deepfake, si potrebbe arrivare a simulare una videoconferenza dall’ad».

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Rutelli: la politica intervenga

Contro il deepfake, serve l’intervento della politica, ha sottolineto Francesco Rutelli, presidente di Anica e di Videocittà. « Ci aspettiamo

che il 9 dicembre, nell’incontro che avremo al Senato, si possa arrivare a definire, con i nostri interlocutori parlamentari e governativi, delle regole che ci permettano di segnalare come non autentici i video che si spacciano come reali e di poterli rimuovere quando si tratta non di satira, ma di falsificazione della realtà», ha detto Francesco Rutelli.

GUARDA IL VIDEO – Come alterare le immagini in diretta

Non basta più vedere per poter credere

«Per la prima volta in Italia si è tenuto un convegno sul deepfake, una tecnica con cui si supera San Tommaso (“se non vedo, non credo”), perché non basta più vedere per poter credere», ha affermato Rutelli. In ballo c’è «la manipolazione delle immagini e delle identità stesse delle persone», ha ricordato. Per Rutelli è quindi indispensabile innalzare la consapevolezza dei cittadini, essere meno ingenui nel diffondere immagini di sé che possono essere usate in modo perverso e stare attenti a ciò che vediamo, innalzando il livello della coscienza critica.

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