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L’UE ammonisce la Francia: superati i limiti del NOx. Ma c’è un ma…

Ott 28, 2019
L'UE ammonisce la Francia: superati i limiti del NOx. Ma c'è un ma...

“Non ha fatto granché per restare al di sotto dei valori prestabiliti – si legge nel testo dell’ammonimento – non attuando le misure più appropriate per garantire il contenimento dell’inquinamento e superando sistematicamente e in modo persistente i valori massimi consentiti”. Così la Corte di Giustizia dell’Unione Europea rispetto allo sforamento dei limiti previsti per le emissioni degli ossidi di azoto (Nox) della Francia. La rilevazione si al periodo che, da oggi, va a ritroso fino al primo gennaio del 2010.

Tabelle alla mano, le norme UE prevedono un limite di 40 microgrammi per metro cubo e l’obiettivo posto consisteva nel giungere a una riduzione dell’1,9 per cento quando, invece, tanto per avere un ordine di grandezza, tra il 2015 e il 2018, la Francia non mai riuscita ad andare oltre l’1,1 per cento.

E tutto questo, aggiungiamo, nonostante la Francia abbia fatto molto in questa direzione, con l’obiettivo di ridurre le emissioni in eccesso entro il 2050 e mantenere gli impegni previsti dall’accordo di Parigi, mediante la messa in prima linea delle restrizioni all’uso dell’automobile, additata come la principale responsabile dello stato di cose.

Inevitabile, quindi, cominciare a ragionare seriamente sull’ipotesi che una strategia basata in maniera prioritaria sulla repressione all’uso delle auto non è efficace.

Una fonte di ispirazione sbagliata

Le considerazioni valgono oggi per la Francia ma nulla vieta che, domani, possano risultare ugualmente efficaci anche per la Germania o l’Italia. Questo perché – come abbiamo già più volte ricordato – nessun Paese riesce a rispettare quella norma, che di fatto è “fasulla”, dal momento che i limiti che essa prevede non sono stati scelti sulla base di reali rischi e pericolosità ma sulla falsariga dell’omologa americana creata ad hoc per tenere il più possibile fuori dal mercato i motori diesel.

La realtà dei fatti, invece, è che questi ultimi non sono affatto gli unici emettitori di NOx, né tantomeno i più rilevanti. L’elenco di tutto ciò che produce ossido di azoto come sottoprodotto della combustione è, infatti, assai lungo, e comprende, tra gli altri, una pentola d’acqua che bolle sul fornello come una centrale termoelettrica, i camini a legna e perfino i fulmini. Prendendo questi ultimi come riferimento, la scienza ci dice, per esempio, che durante un temporale, una saetta che cade a terra produce circa 7 chilogrammi di biossido di azoto, a fronte dei 300 mg emessi da una vettura diesel per ogni km percorso, In altre parole, le folgori di una sola notte di tempesta emettono una quantità di NOx equivalente alla circolazione di decine di migliaia di vetture diesel. O, ancora, una centrale termica a metano produce una quantità di Nox pari a 170 mila vetture diesel Euro6.

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