ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùoutlook resta negativo
L’agenzia conferma il rating BBB e mantiene negativo l’«outlook»
di Morya Longo
25 ottobre 2019

3′ di lettura
La buona notizia è che le agenzie di rating non fanno più notizia. Non solo perché il mercato non attendeva alcun cambio nel voto di Standard & Poor’s sull’Italia, ma anche perché l’Italia stessa non è più ormai da tempo nel radar degli investitori. Così la giornata per i titoli di Stato italiani è stata tranquilla, con lo spread tra BTp e Bund sostanzialmente fermo a 142 punti base. E alla sera, dopo la chiusura dei mercati americani alle 22, S&P Global ratings ha comunicato quanto era atteso da tutti: il rating dell’Italia resta fermo a «BBB» (dunque due gradini sopra il livello «spazzatura») e l’outlook (cioè le prospettive del rating stesso) resta «negativo». Nessuna sorpresa. Nessun sussulto.
La pagella di S&P
L’agenzia di rating, come detto, ha fatto ciò che tutti si aspettavano. E il motivo è ben chiaro sin dalle prime righe del comunicato diramato in tarda serata di venerdì 25: «Il nuovo Governo italiano ha passato una proposta di legge di Bilancio per il 2020 che mira a tenere il deficit giusto sopra il 2% mentre introduce misure per incentivare l’occupazione. La debole domanda esterna e interna e la bassa inflazione complicano lo sforzo del Governo di abbassare il rapporto tra debito e Pil, nonostante i tassi sui minimi storici». Poi S&P aggiunge: «Ci aspettiamo che l’economia resti stagnante quest’anno».
Il comunicato offre un’apertura di credito al nuovo Esecutivo Giallo-Rosso: «Il nuovo Governo – si legge nel comunicato – ha fatto progressi su vari fronti. Ha mandato alla Commissione europea una proposta di legge di Bilancio sostanzialmente in linea con le regole del Patto di Stabilità». S&P poi scrive: «Consideriamo gli obiettivi di Bilancio per il 2020 credibili». L’agenzia di rating stima che il deficit si attesterà al 2% del Pil nel 2019 e al 2,2% nel 2020, come concordato con l’Unione europea. Ma – continua S&P – «le sfide per l’Italia restano grandi».
La reazione dei mercati
Ovviamente, dato che la notizia del rating è arrivata in tarda serata quando in Italia i mercati erano tutti abbondantemente chiusi, per vedere una reazione bisognerà attendere lunedì. Ma con tutta probabilità non ci sarà . Come non c’è stata alcuna tensione nella giornata di venerdì in attesa del rating. Il motivo – come detto – non è solo legato al fatto che era ampiamente scontato il nulla di fatto da parte di Standard & Poors’. Questa ovviamente è la ragione principale. Il motivo è però anche un altro: l’Italia non è più nei radar degli investitori internazionali.