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I due, che devono rispondere di omicidio e rapina, sono già noti alle forze dell’ordine: uno ha precedenti per droga, l’altro per percosse. Sono stati rintracciati nella notte, uno in un residence, l’altro in una casa in zona San Basilio. Erano soli ma, come spiegato dal dirigente della Squadra Mobile Luigi Silipo, «hanno usufruito di legami familiari e conoscenti». Mentre si cerca la pistola che ha fatto fuoco contro la vittima, forse una calibro 38, è stata sequestrata la Smart bianca usata dai due per la fuga e non oggetto di furto. Sequestrato anche lo zainetto rubato alla fidanzata di Luca, all’interno del quale però non sono stati trovati soldi.
IL MOVENTE: LA PISTA DELLA DROGA
In realtà, al momento, la procura starebbe indagando anche su altri moventi, oltre alla rapina. Nel corso di queste ultime ore starebbe emergendo una possible connessione tra l’omicidio di Luca Sacchi e il mondo della droga.

LA DENUNCIA DELLA MADRE DI UNO DEI FERMATI
Secondo quanto trapela da fonti investigative, un ruolo determinante nello sviluppo delle indagini lo avrebbe avuto anche un parente dei due ragazzi sotto interrogatorio. A quanto trapela, infatti, la madre di uno dei due sospettati si sarebbe presentata in tarda serata alle forze dell’ordine accompagnata dall’altro figlio, indicando in suo figlio una delle persone coinvolte nell’omicidio di Luca Sacchi. «Temo sia stato mio figlio, forse è coinvolto nell’omicidio di Luca Sacchi», avrebbe detto parlando gli inquirenti.
Venerdì 25 Ottobre 2019, 09:11
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