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Bce: l’ultima di Mario Draghi: “Ho cercato di rispettare il mandato nel modo migliore”

Ott 24, 2019

MILANO – Un commiato senza ulteriori fuochi d’artificio, perché le cartucce le ha già usate nelle puntate precedenti. Dopo otto anni alla guida della Bce, Mario Draghi si prepara a comparire per l’ultima volta davanti alle telecamere per spiegare le decisioni del direttorio dell’Eurotower (la diretta Twitter della nostra corrispondente Tonia Mastrobuoni).

Poi, toccherà a Christine Lagarde ereditare la sua poltrona. E continuare a guidare la Banca centrale in quella terra incognita al quale ha più volte fatto riferimento il governatore italiano – da ultimo anche a Milano, all’Univeristà Cattolica per una laurea economica honoris causa – fatta di tassi negativi e acquisti di titoli direttamente sul mercato.

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Per l’ultimo appuntamento non sono in vista grandi colpi di scena, dopo il recente e ulteriore taglio dei tassi, accompagnato da un rilancio del Quantitative easing. Per l’addio del governatore italiano, “la fine di un’era molto importante” per Bank of America, gli analisti della banca americana non si aspettano cambiamenti di politica monetaria e la messa in mostra del solito armamentario: tutti gli strumenti restano sul tavolo, la Bce è pronta ad agire. Quel che suscita curiosità, e desta preoccupazione, è capire quanto sia spaccato il Governing council che ha osteggiato (con alcuni pezzi da Novanta come Germania, Olanda e Francia) la riattivazione del Qe. Una frattura che rischia di condizionare l’avvio del mandato di Lagarde.

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Per gli esperti di Abn Amro sarà interessante vedere quanto la Bce riconoscerà che gli ultimi dati macro sono stati deboli e che le stime per il 2020 sembrano essere ottimistiche, a cominciare dall’inflazione. Insomma, dalla banca olandese sono convinti che sarà necessario mantenere ancora un clima da “colombe” alla Bce e garantire che ulteriori stimoli potrebbero esser attivati, se necessario. In Abn Amro, ad esempio, si aspettano che a dicembre i tassi sui depositi delle banche scenderanno di altri 10 punti base e che in marzo sarà necessario annunciare un incremento del Qe.

In chiusura di mandato di Draghi, restano dunque questioni aperte. Per dirla con Jim Leaviss di M&G Investments, Draghi “ha salvato la zona Euro, ma a quale costo? Beh, ora abbiamo troppe banche e aziende “zombie” in Europa, abituate a denaro a basso costo, e questo deprimerà la crescita futura”. Però, dice il gestore, “la storia sarà gentile con Mario Draghi: in un mondo in cui i politici si sono rifiutati di salvare l’Eurozona attraverso la ridistribuzione fiscale, ha fatto whatever it took, tutto il possibile. Non è stato perfetto, ma il meglio che avevamo a disposizione”.

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