MILANO – Un commiato senza ulteriori fuochi d’artificio, perché le cartucce le ha già usate nelle puntate precedenti. Dopo otto anni alla guida della Bce, Mario Draghi si prepara a comparire per l’ultima volta davanti alle telecamere per spiegare le decisioni del direttorio dell’Eurotower (la diretta Twitter della nostra corrispondente Tonia Mastrobuoni).
Poi, toccherà a Christine Lagarde ereditare la sua poltrona. E continuare a guidare la Banca centrale in quella terra incognita al quale ha più volte fatto riferimento il governatore italiano – da ultimo anche a Milano, all’Univeristà Cattolica per una laurea economica honoris causa – fatta di tassi negativi e acquisti di titoli direttamente sul mercato.
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Europa, finisce l’era Draghi: così SuperMario ha salvato l’euro
dalla nostra corrispondente TONIA MASTROBUONI
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Bce, Lagarde eredita tre sfide difficili e un board diviso
di FERDINANDO GIUGLIANO
Per gli esperti di Abn Amro sarà interessante vedere quanto la Bce riconoscerà che gli ultimi dati macro sono stati deboli e che le stime per il 2020 sembrano essere ottimistiche, a cominciare dall’inflazione. Insomma, dalla banca olandese sono convinti che sarà necessario mantenere ancora un clima da “colombe” alla Bce e garantire che ulteriori stimoli potrebbero esser attivati, se necessario. In Abn Amro, ad esempio, si aspettano che a dicembre i tassi sui depositi delle banche scenderanno di altri 10 punti base e che in marzo sarà necessario annunciare un incremento del Qe.
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Bce, sul Qe 2.0 Lagarde è già sotto la pressione dei falchi
di MAURIZIO RICCI
In chiusura di mandato di Draghi, restano dunque questioni aperte. Per dirla con Jim Leaviss di M&G Investments, Draghi “ha salvato la zona Euro, ma a quale costo? Beh, ora abbiamo troppe banche e aziende “zombie” in Europa, abituate a denaro a basso costo, e questo deprimerà la crescita futura”. Però, dice il gestore, “la storia sarà gentile con Mario Draghi: in un mondo in cui i politici si sono rifiutati di salvare l’Eurozona attraverso la ridistribuzione fiscale, ha fatto whatever it took, tutto il possibile. Non è stato perfetto, ma il meglio che avevamo a disposizione”.