Come riporta il Corriere della Sera, tra gli altri “capi” troviamo Giovanni Riina (figlio di Totò), i casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone e Michele Zagaria, i capi delle ’ndrine di Gioia Tauro Domenico e Girolamo Molè. Tra i meno noti alle cronache ci sono anche i due casi che hanno dato il via alla decisione della Consulta: quelli del mafioso catanese Salvatore Cannizzaro e dello ’ndranghetista di Reggio Calabria Pietro Pavone.
Ergastolo ostativo, ecco i boss che possono chiedere i permessi premio
Oltre che ai capiclan, però, la misura potrebbe essere applicata anche ai condannati a pene non perpetue finora esclusi da permessi premio e altri benefici a causa della mancata collaborazione con la giustizia. Mafiosi, terroristi, ma anche trafficanti di droga e di essere umani, contrabbandieri, sequestratori e responsabili di altri gravi reati come la pedopornografia.




