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Dazi, gli Usa vogliono un accordo sul cambio. Borse in attesa di passi avanti nelle trattative

Ott 10, 2019

MILANO – Ore 9:00. avvio cauto sui mercati finanziari, dopo che le divergenti indicazioni giunte dal fronte commerciale tra Usa e Cina hanno mandato sulle montagne russe i listini asiatici. Inizialmente sembrava che il vertice di ripresa delle trattative (al via da oggi) dovesse saltare, poi sono apparsi report di stampa che hanno diradato le nubi. Secondo Bloomberg, la Casa bianca vorrebbe inserire nell’accordo parziale sugli scambi commerciali anche un’intesa sulle valute, preliminare agli altri temi quali proprietà intellettuale e trasferimenti forzati di tecnologia.

Secondo le ultime ricostruzione, il vice premier Liu He, che guiderà la delegazione cinese nel faccia a faccia con quella statunitense guidata dal Rappresentante per il Commercio, Robert Lighthizer, e dal Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, dovrebbe proporre un accordo parziale: congelamento degli aumenti tariffari annunciati da Trump per metà ottobre (dal 25 al 30% su 250 miliardi di beni) e metà dicembre in cambio dell’acquisto di beni agricoli per 10 miliardi di dollari all’anno. Gli Usa hanno accusato la Cina di manipolare la propria valuta, deprezzandola, per difendere le proprie esportazioni, ma se il cambio dovesse entrare nell’accordo Trump – dice il Nyt – potrebbe riaprire la via delle forniture tra le compagnie americane e Huawei.

In mezzo a questa ridda di informazioni, le Piazze europee partono miste: Francoforte scende dello 0,1%, Parigi sale dello 0,4% e Londra dello 0,1%. Milano segna un lieve rialzo dello 0,1%. la Borsa di Tokyo ha recuperato sul finale di seduta salendo dello 0,45% a quota 21.541,86, con un guadagno di 85 punti. Ieri sera, Wall Street aveva chiuso ottimista con il Dow Jones in rialzo dello 0,7% e il Nasdaq a +1,02%.

Oltre che dal tema dazi, la giornata sarà movimentata anche da alcuni appuntamenti. Dal fronte macro l’agenda odierna prevede l’aggiornamento sulla produzione industriale di Francia (calo dello 0,9% in agosto), Italia e Gran Bretagna. La Germania ha registrato un avanzo commerciale di 16,2 miliardi di euro in agosto, in calo rispetto a luglio, soprattutto a causa di una netta diminuzione delle esportazioni: sono diminuite del 3,9% su base annua, mentre le importazioni sono scese del 2,7 per cento. Dagli Stati Uniti giungeranno i sussidi alla disoccupazione e l’inflazione. Si segnalano anche il rapporto mensile dell’Opec sul mercato del petrolio e i verbali sulla riunione di settembre della Bce. L’euro è in rialzo all’avvio della giornata dove sale dello 0,12% a 1,098 dollari. Avanza la sterlina (+0,1% a 1,222) con i negoziati sulla Brexit fra Londra e Bruxelles di nuovo in stallo e un duro confronto fra le parti sulle responsabilità.

Tra le emissioni, il Tesoro italiano collocherà Bot annuali per 6 miliardi. Intanto, apre in lieve rialzo a 143 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il tasso del decennale italiano allo 0,88% sul mercato secondario.

Tra le materie prime, infine, prezzo del petrolio poco mosso sui mercati, dove resta vicino ai livelli minimi degli ultimi due mesi. Il greggio Wti del Texas scambia così a 52,2 dollari al barile. debole anche il Brent (-0,1% a 58,26 dollari). Oro stabile: il metallo con consegna immediata scambia a 1506 dollari l’oncia con una variazione di +0,05%.

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