maglia rosa alla provincia di trento
La classifica esplicita ed implicita stilata da Invalsi. Che in molte regioni, soprattutto del Sud, rappresentano i numeri di una battaglia persa del mondo dell’istruzione
di Nicoletta Cottone
9 ottobre 2019
2′ di lettura
La maglia nera spetta alla Sardegna e alla Sicilia, la maglia rosa alla provincia autonoma di Trento e al Veneto. Sono la coda e la testa della classifica della dispersione scolastica esplicita ed implicita stilata da Invalsi. Che in molte regioni, soprattutto del Sud, rappresentano i numeri di una battaglia persa del mondo dell’istruzione. Solo la provincia autonoma di Trento, al 9,6%, mantiene la quota dei dispersi totali sotto il 10%, raggiungendo l’obiettivo previsto dall’Unione europea per il 2020.
Il 22.1% degli studenti lascia
Il 22,1% degli studenti delle superiori lascia: il 15% rappresenta la dispersione esplicita, il 7,1% la dispersione implicita di chi termina il percorso scolastico senza raggiungere quei traguardi minimi previsti dall’Invalsi dopo 13 anni sui banchi di scuola. Nel Centro Nord il report registra una oscillazione di dispersi totali tra il 15 e il 20%, percentuale che al Sud sale oltre il 25%, fino alla punta massima del 31,9% in Campania. I dati peggiori nelle isole, con la Sardegna al 37,4% e la Sicilia al 37%.
Dispersione esplicita: giovani fra i 18 e i 24 anni con diploma di scuola secondaria di primo grado o qualifica di due anni di formazione
Peggio di noi solo Romania, Malta e Spagna
Sul fronte dell’abbandono scolastico peggio del Belpaese fanno solo la Romania, Malta e la Spagna. Molti di questi giovani – segnala il report – rimarranno ai margini della società o alimenteranno l’esercito dei Neet, quei ragazzi che di fatto non studiano e non lavorano. E a volte sono destinati a ingrossare le file della criminalità.
Dispersione implicita: studenti che hanno terminato gli studi, senza raggiungere i traguardi minimi previsti dopo 13 anni sui banchi di scuola
L’area grigia della dispersione
Ci sono poi quei ragazzi che pur essendo stati a scuola, ne escono senza aver acquisito competenze fondamentali. I dati emergono dall’analisi delle prove Invalsi. «Vanno a ingrossare un’area grigia della dispersione scolastica – spiega il report Invalsi – che definiremo implicita o nascosta». Si tratta di giovani – spiega ancora il report – che «affrontano la vita adulta con competenze di base totalmente insufficienti per agire autonomamente e consapevoolmente nella società in cui vivranno». Ragazzi che non sono in grado di svolgere azioni elementari, dalla comprensione di un libretto di istruzioni ad affrontare una operazione bancaria. Ragazzi che al termine degli studi hanno ottenuto al massimo il livello 2 in italiano e matematica e non hanno raggiunto il B1 in inglese (nella lettura e nell’ascolto).