Dopo il ricorso di Italia Nostra
Il disegno di Leonardo è conservato nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Nello stesso provvedimento, il Tar sospende anche il memorandum d’intesa siglato a Parigi tra il ministero dei Beni culturali guidato da Dario Franceschini e il museo del Louvre per lo scambio di opere di Leonardo e Raffaello
8 ottobre 2019
2′ di lettura
Dopo il ricorso presentato da Italia Nostra, il Tar del Veneto ha sospeso oggi il prestito al museo del Louvre dell’Uomo Vitruviano di Leonardo,
conservato nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Tenendo conto dell’apertura della mostra parigina, prevista per il 24 ottobre, il tribunale amministrativo ha deciso di anticipare la discussione in camera di consiglio, annunciata per lo stesso giorno, al 16 ottobre.
Nello stesso provvedimento, il Tar sospende anche il memorandum d’intesa siglato a Parigi tra il ministero dei Beni culturali guidato da Dario Franceschini e il museo del Louvre per lo scambio di opere di Leonardo e Raffaello nella parte «in cui viola il principio dell’ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro».
Mibact: incomprensibile stop Uomo Vitruviano
«Da una prima lettura delle anticipazioni stampa risulta del tutto incomprensibile il riferimento a una presunta violazione del “principio
dell’ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro” nello scambio di opere tra i musei italiani e il Louvre». L’ufficio legislativo del Mibact commenta così la sospensione del prestito dell’Uomo Vitruviano, disposta dal Tar del Veneto, parlando di «procedura
trasparente»
Il ricorso di Italia Nostra
Italia Nostra aveva depositato ieri il ricorso al Tar Veneto perché venisse «immediatamente sospesa l’uscita dal territorio nazionale» del disegno di Leonardo. L’associazione ravvisava «la violazione dell’art. 66, comma 2, lett. b), del D.Lgs. n. 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) che stabilisce che non possano uscire dal territorio della Repubblica i beni che costituiscono il fondo principale di una determinata ed organica sezione di un museo, pinacoteca, galleria, archivio o biblioteca o di una collezione artistica o bibliografica».
Franceschini: c’è stato un parere positivo
Questa mattina, in audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero alle commissioni Cultura riunite di Camera e Senato, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini aveva sottolineato che sui prestiti di opere d’arte tiene in principale considerazione «la valutazione scientifica che dice se un’opera è trasportabile o non è trasportabile. E così ho fatto per l’Uomo Vitruviano, su cui c’è stato un parere positivo, mentre altre opere su cui ci sono stati pareri negativi non sono andate».