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Dazi: la Cina gioca al ribasso con gli Usa, Borse deboli

Ott 7, 2019

MILANO – Ore 10:00. Riapertura debole per i mercati finanziari, dopo il fine settimana: a pesare sono nuovamente le incertezze sul fronte commerciale. Dopo aver infiammato la partita con l’Europa, gli Stati Uniti tornano al tavolo con la delegazione cinese ma le premesse sono tutt’altro che rosee. Secondo fonti vicine a Pechino riportate dalla Bloomberg, nella capitale asiatica avrebbe preso piede la volontà di perseguire un accordo “ridotto” con gli Usa, cercando di lasciar fuori dal tavolo delle trattative alcuni dei temi-chiave che Trump aveva fatto oggetto di discussione. Una scommessa al ribasso, dunque, e una manifesta indisponibilità a centrare quella “larga intesa” che per la quale il presidente americano aveva deciso di scendere in battaglia.

La reazione sui listini asiatici è stata negativa, mentre i rendimenti dei Treasury sono scesi con il mercato a caccia di beni sicuri. Con le Piazze cinese ancora chiuse per la festività dei 70 anni di Repubblica popolare, la Borsa di Tokyo ha trattato debole chiudendo a -0,16%. Anche in Europa gli indici sono deboli: Milano segna un calo dello 0,3%: tra i titoli migliori c’è la Juventus dopo la vittoria contro l’Inter. Poco mossi gli altri listini: Francoforte e Londra sono allineati su un ribasso frazionale, Parigi cede lo 0,2%.

La settimana è ricca dal punto di vista dell’agenda economica. Si apre con gli ordini all’industria tedesca e con i crediti al consumo negli Stati Uniti. In Germania arriva un nuovo segnale di rallentamento dalla manifattura: gli ordini scendono infatti dello 0,6% mensile ad agosto, contro attese per un -0,2%, e del 6,7% annuo.

In attesa di leggere i verbali della riunione Fed nei prossimi giorni, oggi sono previsti i discorsi di Powell e George. Dall’Istat arriva la nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, attese anche le nuove previsioni economiche di Confindustria. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, incontra a Palazzo Chigi i sindacati sulla legge di Bilancio, mentre in Parlamento cominciano le audizioni sulla Nadef: in serata arriva il ministro dell’Economia Gualtieri.

Lo spread tra Btp e Bund è stabile a 141,5 punti base. Il rendimento del decennale italiano è allo 0,81%. L’euro apre poco mosso sotto quota 1,10 dollari. La moneta europea passa di mano a 1,0976 dollari e 117,32 yen. Dollaro/yen in calo a 106,89. Giù lo yuan offshore a 7,1337 sul biglietto verde, dopo le indiscrezioni sulle trattative commerciali, mentre quello onshore non viene quotato per l’ultimo giorno delle vacanze in Cina.

Il prezzo del petrolio apre stabile ma resta debole, per i timori che l’indebolimento dello scenario internazionale pesi sulla domanda globale. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti salgono di 4 cent a 52,85 dollari e quelli sul Brent cedono di 2 cent a 58,35 dollari al barile. Il prezzo dell’oro con consegna immediata è in rialzo dello 0,4% a 1.511 dollari l’oncia. La scorsa settimana, influenzato ancora una volta dai timori per l’andamento del commercio internazionale e della guerra dei dazi, il metallo ha guadagnato lo 0,5%.

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