Daniele Fortini è pronto a tornare a Napoli per occuparsi di nuovo di rifiuti. L’ex amministratore delegato di Asìa (azienda servizi igiene ambientale Napoli), il 4 agosto, si è dimesso dall’Ama, la società ambientale di Roma, al timone della quale era stato chiamato dall’ex sindaco Ignazio Marino nel 2014. Incarico mantenuto fino all’elezione della pentastellata Virginia Raggi.
Da giorni a Palazzo San Giacomo rimbalza la voce di una imminente ricollocazione del presidente di Federambiente a cui, nel 2008, l’allora sindaco Rosa Russo Iervolino affidò l’azienda dei rifiuti di Napoli. Erano i tempi dell’emergenza immondizia, dei cumuli abbandonati in strada. Fortini venne lasciato al suo posto anche da Luigi de Magistris, fino all’addio del 2014. A confermare che qualcosa bolle in pentola è lo stesso Fortini. “Non si è mai interrotta la mia collaborazione con Napoli – spiega – con il vice sindaco Raffaele Del Giudice stiamo ragionando di alcuni progetti da portare avanti ora che ce ne sono le condizioni, ma non si è mai parlato di incarichi specifici, né io ho avanzato candidature. Nei numerosi contatti avuti ho ribadito solo il desiderio di voler dare una mano a Napoli, una città che amo profondamente”. Di più il presidente di Federambiente non dice se non ribadire che “si sente napoletano almeno per metà”.
Ma qual è l’incarico che il Comune sta pensando di affidare al manager? Il sindaco, una volta rientrato dalle brevi vacanze trascorse in Calabria, si metterà davanti a un foglio bianco e analizzerà una per una le criticità della città. Al primo posto c’è quella dei rifiuti. Non perché siano tornate le montagne di immondizia di sei anni fa, sebbene molte strade spesso siano sporche, come accaduto a Ferragosto a Mergellina, ma dopo cinque anni di amministrazione l’ex pm, ottenuta la riconferma in piazza Municipio, vuole dare una svolta, vuole provare a far diventare Napoli un vero modello.
Lo smaltimento dell’immondizia oggi si basa quasi esclusivamente sul termovalorizzatore di Acerra, dove finiscono ogni anno 208.518 tonnellate di rifiuti solidi urbani prodotti a Napoli, a cui vanno aggiunte le sempre più sporadiche spedizioni all’estero.
Quindi appare evidente che se non ci fosse l’impianto della “A2A” spa, la città sarebbe dinuovo nell’incubo spazzatura. Situazione che cozza con la posizione ideologica di un primo cittadino che ha fatto della lotta ecologista contro gli inceneritori una delle sue battaglie. Ma con la raccolta differenziata che non decolla, secondo i dati forniti dalla stessa Asìa, a Napoli si arriva al 31 per cento, servono nuovi progetti e magari qualche cambiamento.
A rischio ci sarebbe la poltrona di Francesco Iacotucci, passato lo scorso luglio dallo staff dell’ex vice sindaco Tommaso Sodano alla presidenza di Asìa. Iacotucci in questi mesi si è dato da fare e ha ottenuto risultati riuscendo a portare in alcune strade la raccolta differenziata “porta a porta”. Ma non c’è stato, anche per mancanza di fondi, quel passo in avanti invocato dal sindaco. Tra l’altro la realizzazione dei più volte annunciati impianti di compostaggio è ferma ancora al palo. Di conseguenza il destino dello smaltimento dei rifiuti a Napoli continua a essere legato solo al funzionamento dell’inceneritore. Iacotucci, ingegnere esperto di ambiente, un anno fa, ha preso il posto di Raffaele Del Giudice, diventato vicesindaco. Ma Del Giudice non perde occasione di ribadire che gli piacerebbe tornare a fare quello che faceva prima ovvero “muovere le macchinette”, come chiama gli autocompattatori per il prelievo dei rifiuti. Il ruolo di Del Giudice come numero due di Palazzo San Giacomo è sotto verifica, e sul lui incombe la figura di una scalpitante Alessandra Clemente, data in pole position come futuro vicesindaco. Fortini conferma che con Del Giudice e con lo stesso de Magistris si sta ragionando di possibili progetti. “Perlustrazioni dell’orizzonte ” in vista di nuove iniziative da mettere in campo nelle
quali, salvo colpi di scena, sempre possibili con de Magistris, dovrebbe essere coinvolto l’ex timoniere di Ama e Asìa.Nato a Orbetello in provincia di Grosseto, Fortini domenica compirà 61 anni e, dopo la non entusiasmante esperienza di Roma, ha voglia di rimettersi subito in gioco. Se di nuovo nell’azienda ambientale di Napoli, in Sapna (la società ambientale della Citta metropolitna), da assessore o da consulente esterno è ancora da chiarire.