un’app per il monitoraggio
Per evitare sovraffollamento e tutelare l’ambiente in Sardegna si parte dalle spiagge. Dal nord al sud le amministrazioni comunali, per salvaguardare il patrimonio, giocano d’anticipo. L’ultimo provvedimento riguarda la spiaggia di Tuerredda nella costa sud-occidentale.
di Davide Madeddu
6 ottobre 2019
2′ di lettura
Numero chiuso e ticket. Per evitare sovraffollamento e tutelare l’ambiente in Sardegna si parte dalle spiagge. Dal nord al sud le amministrazioni comunali, per salvaguardare il patrimonio, giocano d’anticipo. L’ultimo provvedimento riguarda la spiaggia di Tuerredda nella costa sud-occidentale, nel Comune di Teulada. Il 25 settembre l’amministrazione comunale ha approvato la delibera (la numero 72) con cui fissa le regole per salvaguardare la spiaggia che tra mare cristallino, sabbia finissima e macchia mediterranea viene considerata una sorta di paradiso.
Spiaggia e mare particolarmente ambiti e, sopratutto in agosto, sovraffollati. Tanto da spingere le associazioni ambientaliste, con in testa il Gruppo di intervento giuridico, a predisporre un vero e proprio dossier e a lanciare appelli alle istituzioni per la salvaguardia. A settembre la svolta.
Dalla prossima stagione estiva scatterà il numero chiuso.
Primo passo la quantificazione delle presenze che potranno essere ammesse sull’arenile. Previsti, oltre alla cartellonistica e a una serie di attività informative, anche un monitoraggio costante per conoscere la presenza in tempo reale dei fruitori in spiaggia. Al vaglio anche la preparazione di un’app per smartphone per avere un quadro aggiornato sulle presenze ed evitare ressa all’ingresso. In fase di elaborazione anche lo studio per l’istituzione di un ticket di ingresso da intendere come contributo ambientale. Il ricavato, chiarisce la delibera, «dovrà essere impiegato anche per potenziare e migliorare nel tempo i servizi della spiaggia».
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Nell’elenco delle spiagge a numero chiuso non c’è solo Tuerredda nel sud Sarsegna. In Ogliastra (nella Sardegna centro orientale) ci sono anche le spiagge di Cala Biriola, Cala Goloritzé e Cala Mariolu. Più a sud la spiaggia di Punta Molentis a Villasimius.
Non sono gli unici provvedimenti adottati dai Comuni per salvaguardare gli arenili. Alle ordinanze no smoke che si sono moltiplicate in quasi tutti i centri costieri dell’isola, si aggiungono quelle – è il caso della spiaggia della Pelosa a Stintino – che vietano l’utilizzo dell’asciugamano direttamente sulla sabbia. Eppoi la lotta ai furti di sabbia (sanzionabili con una multa dai 500 ai tremila euro) che si registrano ogni estate. E i controlli, tanto in spiaggia quanto ai varchi, dei porti e aeroporti.