giovedì 10 novembre 2016 10:17
MILANO – «Bisogna crederci». Tra i diversi punti toccati da Pioli durante il suo primo discorso alla squadra (dimezzata dalle Nazionali) c’era proprio quello della convinzione. E il riferimento era alla Champions. Il ritorno nell’Europa che conta, infatti, resta l’obiettivo principale dell’Inter. Anche se, al momento, le distanze dal secondo posto, occupato dalla Roma, e dal terzo, guadagnato a sorpresa dal Milan, sono rispettivamente 9 e 8 punti. Inutile menzionare la Juventus, che si trova lassù a +13, evidentemente irraggiungibile, anche perché occorrerebbe che i bianconeri crollassero. Ma per il podio i giochi sono tutt’altro che fatti. Le ultime stagioni raccontano di rimonte perfino clamorose. La stessa Roma, nello scorso campionato, “mangiò” diverse lunghezze proprio all’Inter, fino a chiudere con 13 punti di vantaggio. Proprio Pioli, peraltro, nella sua prima stagione sulla panchina della Lazio (2014/15), si trovò alla 22ª giornata a -8 dal Napoli, ma grazie a 8 vittorie consecutive confezionò il ribaltone, staccando gli azzurri di 8 lunghezze, per poi terminare il torneo a +5. Non da meno, per concludere, fu il Milan targato Allegri nel 2012/13. Dopo 12 turni, quel Diavolo aveva messo insieme solo 14 punti, 3 in meno rispetto all’Inter di oggi. Ebbene, tagliò il traguardo con un bottino di 72, conquistando la terza piazza e il pass Champions.
QUINDICI VITTORIE – Qualcosa di molto simile deve fare anche Pioli nella sua nuova avventura. Quota 72, infatti, è la media del terzo posto negli ultimi 10 campionati. Per raggiungerla, occorrono 55 punti nelle restanti 26 partite. Significa viaggiare ad una media di 2,11 a gara. Difficile, ma oggettivamente non impossibile, tenuto conto del valore della rosa nerazzurra. Volendo provare a immaginare un percorso, a esempio, l’Inter dovrebbe vincere 15 volte, pareggiare 10 e perdere soltanto una partita.
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