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Ponte Morandi: arresti e interdittive per Autostrade e Spea

Set 13, 2019

La Guardia di Finanza di Genova sta eseguendo nove misure cautelari nei confronti di appartenenti ad Autostrade, Spea e di un consulente esterno alle due società del gruppo Atlantia.

Si tratta di arresti e misure interdittive: due riguardano uomini di Autostrade e sei la controllata Spea (che si occupa di monitoraggio e controlli della rete autostradale). Tre persone sono ai domiciliari.

I militari del Primo Gruppo, diretti dal colonnello Ivan Bixio e dal tenente colonnello Giampaolo Lo Turco, si sono presentati presso le diverse sedi di Genova, Milano e Roma, con in mano l’ordinanza firmata dal gip Angela Nutini.

Il blitz rientra nell’ambito del fascicolo parallelo a quello sulle cause del crollo di ponte Morandi, e che riguarda i controlli su altri viadotti della rete di Autostrade: in particolare il viadotto Pecetti, sullaA26 Genova-Gravellona Toce, e il viadotto Paolillo, sulla Napoli-Canosa.

Le misure cautelari, tre arresti domiciliari e sei misure interdittive, riguardano i presunti falsi report sui viadotti Pecetti della A26, in Liguria, e il Paolillo della A16, in Puglia. In particolare, sono finiti ai domiciliari Massimiliano Giacobbi (Spea), Gianni Marrone (direzione VIII tronco) e Lucio Torricelli Ferretti (direzione VIII tronco).

Le misure interdittive, sospensione dai pubblici servizi per 12 mesi, riguardano tecnici e funzionari di Spea e Aspi: Maurizio Ceneri; Andrea Indovino; Luigi Vastola; Gaetano Di Mundo; Francesco D’antona e Angelo Salcuni.

Secondo l’accusa del pubblico ministero Walter Cotugno, dopo la tragedia di Genova i tecnici di Autostrade e Spea hanno continuato a “ammorbidire” i risultati delle misurazioni sullo stato di salute dei tratti in questione.

In

particolare i tecnici di Spea avevano raccontato agli inquirenti che i report “talvolta erano stati cambiati dopo le riunioni con il supervisore Maurizio Ceneri mentre in altri casi era stato Ceneri stesso a modificarli senza consultarsi con gli altri”

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