Bollate – Come si poteva facilmente intuire alla fine ha vinto, anzi stravinto, il no al referendum di Bollate, indetto per decidere il futuro dellaZTL più assurda d’Italia. Una vittoria schiacciante, visto che l’85% dei votanti si è espressa per la cancellazione totale della ZTL. Ed è presumibile che anche quei due terzi dei cittadini che non sono andati a votare non avessero nulla da dire in favore della creazione e del mantenimento della ZTL a quelle condizioni. Da registrare anche la grande partecipazione al voto. Sono stati più di 10.000 i bollatesi che si sono recati alle urne, il 35% degli aventi diritto.
Soldi pubblici al vento
Bollate dice addio alla ZTL più assurda d’Italia quindi. Le telecamere montate d’ora in poi serviranno solo a videosorvegliare il territorio e per registrare eventuali infrazioni del codice della strada. Così comunica il comune, cercando di metterci una pezza. Resta però tanto amaro in bocca per i troppi soldi pubblici sprecati, visto che si parla di almeno 450.000 euro spesi per allestire la ZTL. Ma soprattutto per le multe inflitte a pioggia negli ultimi mesi agli automobilisti, spesso inconsapevoli, per un totale di svariati milioni di euro di incasso.
Multe e ricorsi che fine faranno?
A meno che – e qui sorge il dubbio più amaro – non si sia trattato di un mordi e fuggi. Ovvero di una manovra escogitata con società di pochi scrupoli per inventare una ZTL “lampo” che in tre mesi raccatta il bottino ufficialmente preventivato in anni di attività. Ovviamente ci auguriamo che non sia stato così e che le cose siano solo sfuggite di mano, ma la realtà è che migliaia di cittadini hanno ora pagato un obolo assurdo e ingiustificato. Resta ancora da capire poi cosa fare con le multe già inflitte e i fiumi di ricorsi già aperti ora che la ZTL è stata definitivamente cancellata.
Un’occasione persa
Rimane infine un dato di fatto inequivocabile. La sciagurata ZTL di Bollate rappresenta un’occasione persa. Una zona a traffico limitato infatti di per sé non rappresenta un male assoluto. Anzi, se ben concepita e progettata, può essere un’utile arma per migliorare la gestione del traffico e la qualità della vita dei residenti, senza che tutto questo finisca per pesare in alcun modo sulle casse pubbliche. Non di certo il caso di Bollate dove, fin dall’inizio, la ZTL è stata concepita senza seguire un criterio ragionevole, ma soprattutto violando alcune delle più elementari norme del Codice della Strada. Insomma una gestione non proprio ottimale della viabilità, che ha provocato inevitabili sprechi di risorse pubbliche e a cui si è cercato di rimediare tardivamente – e in maniera forse un po’ goffa – soltanto con una consultazione popolare.