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Spiraglio di Trump sul commercio, Borse in ripresa. Yuan ai minimi da 11 anni

Ago 26, 2019

MILANO – Ore 10.20. La settimana sui mercati riparte appesantita dallo scontro riacceso tra Stati Uniti e Cina sul fronte commerciale. Pechino, a sorpresa, venerdì ha annunciato nuovi dazi su 75 miliardi di dollari di prodotti americani. A stretto giro gli Usa hanno risposto con un nuovo rialzo delle tariffe sui beni cinesi e dal G7 di Biarritz il presidente Donald Trump ha anche ipotizzato la possibilità di ordinare alle imprese americane di ritirarsi dal territorio cinese. Un’eventualità, questa, che il segretario del Tesoro Steven Mnuchin ha definito tecnicamente possibile e che però lo stesso Trump in un secondo momento, sempre parlando al G7, ha per il momento voluto allontanare.

Le Borse europee ripartono tutte in calo e poi invertono in parte la rotta: Londra è chiusa per festività, Milano sale dello 0,22%, Parigi dello 0,09% mentre Francoforte resta in calo frazionale, indebolita dal calo dell’indice Ifo. L’indice che registra la fiducia delle imprese tedesche, è sceso ad agosto a 94,3, da 95,7 di luglio, sotto quanto previsto dagli analisti, che stimavano una diminuzione a 95,1. Un altro segnale di rallentamento dell’economia tedesca che arriva a poche settimane dal dato negativo del Pil del Paese nel secondo trimestre e mentre – secondo quanto riferito dallo Spiegel la scorsa settimana – il governo tedesco si starebbe preperando a un dato negativo anche per quanto riguarda il terzo quarto dell’anno. Una sequenza che portererebbe il Paese in recessione tecnica.In Asia i listini hanno vissuto una seduta in flessione con il Nikkei che a Tokyo ha concluso gli scambi con un pesante -2,17%.

Intanto a partire dallo scontro commerciale è anche lo yuan, scivoltato ai nuovi minimi da 11 anni. Il renminbi onshore, il cui tasso di cambio è definito dalla Banca centrale cinese, oggi è a 7,0570 dollari mentre l’offshore ha raggiunto i 7,15, punto più basso dal 2008 ad oggi. Poco mosso l’euro a 1,1104 dollari.

Mentre Pd e Movimento 5 Stelle proseguono le trattative per la formazione di un possibile governo che eviti il ritorno alle urne lo spread continua la sua discesa e in mattina asi posiziona a 196 punti, con il rendimento del titolo decennale all’1,28%.

Trai dati macroeconomici spicca l’aggiornamento dell’indice Ifo

il più atteso è l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, dopo che indiscrezioni pubblicate sullo Spiegel hanno mostrato come il governo di Berlino si attenda una crescita negativa anche nel terzo trimestre, preparandosi così ad entrare in recessione tecnica.

La guerra commerciale continua a far male anche al petrolio, le cui quotazioni sono in discesa per il I prezzi del petrolio sono in calo per il quarto giorno consecutivo. I contratti sul Wti arretrano di 65 cent a 53,52 dollari e quelli sul Brent cedono 59 cent a 58,75 dollari al barile.

Schizzano le quotazioni dell’oro: Lil lingotto è arrivato a 1.555,07 dollari l’oncia, toccando il massimo dal 2013, salvo poi ripiegare a 1.545 dollari.

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