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La partita di Conte – L’HuffPost

Ago 23, 2019

“Benvenuto tra gli elevati”: Giuseppe Conte è “il primo in tanti anni che nessuno riesce a deridere. In effetti non si lancia in strambe affermazioni, mostra e dimostra un profondo senso di rispetto per le istituzioni, insieme ad una chiara pacatezza ricca di emozioni normali, senza disturbi della personalità”. L’endorsement di Beppe Grillo al premier dimissionario arriva alla vigilia del G7 di Biarritz, in Francia. Non a caso. È qui, sul Golfo di Biscaglia, di fronte alle onde dell’Oceano Atlantico che fanno impazzire i surfisti, è qui che nei prossimi tre giorni si deciderà il futuro di Conte in un eventuale Governo Pd-M5S.

In silenzio dal giorno delle sue dimissioni in Senato, Conte arriva domani pomeriggio al vertice dei 7 Grandi. Non smania per restare a Palazzo Chigi. Ma non ha nemmeno detto pubblicamente che non è disponibile. Anche perché il segretario del Pd Nicola Zingaretti resta contrario. Ad ogni modo, dal giorno delle dimissioni, è stato Conte il terminale dei messaggi di vicinanza da parte delle Cancellerie europee, preoccupate per il rischio di ritorno al voto (se fosse a fine a ottobre, cadrebbe in piena Brexit), ma sollevate dal fatto che molto probabilmente il sovranista Matteo Salvini non farà parte del prossimo governo. Anche se non si sono espressi pubblicamente, negli ambienti della diplomazia sono note le riserve di Emmanuel Macron e Angela Merkel nei confronti della Lega. Riserve che, dal punto di vista europeo, sono giustificate dai contenuti programmatici dell’offerta sovranista del Carroccio: da quota 100, che resta indigesta a Bruxelles, viene vista come lo smantellamento della legge Fornero, riforma che invece l’Ue vorrebbe fosse esportata anche in altri Stati del continente; fino alla flat tax, proposito della Lega per una prossima legge di stabilità da fare a deficit.

I giorni del G7 saranno per Conte l’occasione per gli incontri con gli altri leader, a margine di un summit che discuterà soprattutto di Brexit, del rischio recessione che riguarda anche la Germania, degli incendi in Amazzonia, punto inserito nell’ordine del giorno all’ultimo minuto, ma punto importante. È infatti una sfida al presidente brasiliano Jair Bolsonaro, il nazionalista d’oltreoceano, amico di Trump e Salvini, accusato da Macron di “mentire” sui suoi impegni sul clima. “L’Amazzonia sta bruciando ed è una questione che riguarda il mondo intero perché è fonte di biodiversità”, sono le parole del presidente francese. Stizzito, a dir poco, Donald Trump: andare al G7 “non è un buon uso del mio tempo” è il messaggio che trapela da Washington.

Ma inevitabilmente anche la crisi di Governo italiana finirà sul tavolo dei colloqui tra i leader. Proprio oggi il governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, l’ha inserita tra i rischi globali, oltre a Brexit e alla recessione in Germania. Conte, da parte sua, avrà l’occasione per dimostrare la legittimazione internazionale conquistata nell’ultimo anno. Insomma, si ragiona nei palazzi della politica, questi giorni saranno utili a capire se il Conte bis – che è ancora uno scoglio invalicabile per Zingaretti – è ancora in campo oppure se è ostacolo insormontabile nelle trattative tra i Dem e il M5s per la formazione del nuovo Governo.

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