Quella principale, appunto, il ruolo di Di Maio. Il capo politico del M5S fatica a rassegnarsi al corso degli eventi. Certo, s’ incaricato lui di mettere a verbale la fine dell’amicizia con Salvini; ma un passaggio del suo intervento all’assemblea dei gruppi – Non apriamo n chiudiamo a nessuno – ha fatto insospettire tutti. E se convincesse Salvini a dimettersi, in cambio di un nuovo contratto con la Lega? Dentro il Movimento, il vicepremier si trova ormai dall’altra parte della barricata occupata da Davide Casaleggio e Beppe Grillo. Raccontano fonti di primissimo livello del M5S che quest’ultimo, nel vertice ospitato l’altro ieri a casa sua, l’abbia affrontato a brutto muso. Ah, Luigi, tu sei quello che vuole andare al voto, ho capito bene? Forse non ti chiaro che se si va al voto oggi, domani, tra sei mesi o tra sei anni, il Movimento morto. Ed morto anche perch non sei stato in grado di guidarlo. Parole come pietre, che facevano pendant con un sondaggio riservato che fissa tra il 7 e l’8 per cento lo score del M5S in caso di elezioni anticipate.