Diciotto anni dopo quella terribile estate arriva il momento della galera per uno dei protagonisti degli episodi di violenza del G8 di Genova. No, non si tratta di uno dei poliziotti che massacrarono di botte decine di manifestanti inermi, che furono colpevoli – mai identificati – del tentato omicidio di un giornalista inglese, e neppure di qualche funzionario che costruì prove false per incastrare degli innocenti e neppure chi firmò falsi verbali di arresto.
Dietro le sbarre sta per finire uno dei “black bloc” italiani che pur non vedendosi contestati alcun atto violento contro delle persone sono stati condannati ad alcune fra le pene più alte mai viste in Italia per reati di piazza. Vincenzo Vecchi è uno di loro, è stato arrestato in Francia due giorni fa e deve scontare 12 anni e sei mesi (la Cassazione gli ridusse la pena di sei mesi) per i reati di devastazione e saccheggio commessi durante le giornate del luglio 2011.
Scontri durissimi, parti della città a ferro e fuoco, auto e banche saccheggiate o incendiate, molotov contro le forze dell’ordine, blindati dati alle fiamme, l’assalto al carcere di Marassi, tutti episodi che poi scatenarono la selvaggia repressione poliziesca.
Vincenzo Vecchi è stato arrestato nell’ovest della Francia, secondo quanto riferiscono i media francesi. Era l’ultimo dei latitanti di quel processo dopo che, nel 2013, era stato arrestato a Barcellona Francesco Jimmy Puglisi.
La procura di Rennes ha precisato che Vecchi è stato arrestato giovedì nella regione di Morbihan dalla brigata nazionale per la ricerca dei fuggitivi in seguito a due mandati d’arresto europei emessi dalle procure di Milano e di Genova.
La stessa fonte ha identificato l’arrestato con il cognome di Vecchi e ha aggiunto che era ricercato per gli incidenti di Genova di 18 anni fa in cui trovò la morte Carlo Giuliani.
Un collettivo di attivisti francesi denominato ‘Sostegno a Vincenzo’ ha emesso un comunicato in cui afferma che l’uomo si chiama appunto Vincenzo Vecchi, di circa 40 anni, che da diversi anni vive in una comune vicino a Rochefort-en-Terre. Il collettivo afferma che Vecchi è stato condannato in Italia per “devastazione e saccheggio” e fa appello allo Stato francese perché non venga estradato in Italia.
«Mi onoro di aver partecipato da uomo libero ad una giornata di contestazione contro un’economia capitalista», aveva dichiarato Vecchi al termine del primo processo.