presidente di Fise Assoambiente
Mancano anche 5-10 impianti di riciclo della frazione umida
di Andrea Marini
5 agosto 2019
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3′ di lettura
«Nel Lazio servirebbe un altro termovalorizzatore. Quello di San Vittore, in provincia di Frosinone, non basta. Ma in regione mancano anche 5-10 impianti di riciclo della frazione umida. Inoltre a Roma serve una discarica di servizio». A parlare è Chicco Testa, presidente di FISE Assoambiente, associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali, nonché bonifiche.
Quali iniziative andrebbero prese per evitare a settembre-ottobre una nuova crisi dei rifiuti a Roma?
Bisogna distinguere due aspetti: il servizio di raccolta, da una parte, e lo smaltimento e il riciclo, dall’altra. Per il primo aspetto bisogna che Ama (l’azienda di igiene urbana al 100% del Comune di Roma) faccia il suo mestiere. Deve funzionare meglio, con i suoi oltre 7mila dipendenti, nell’offrire il servizio di spazzamento e raccolta.
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Nel medio-lungo periodo?
Roma e il Lazio hanno un numero insufficiente di impianti. L’invio dei rifiuti all’estero è un alibi, per le amministrazioni dalla Toscana in giù, per non effettuare le scelte necessarie. Con costi molto più alti. Ha ragione l’assessore regionale ai Rifiuti del Lazio Massimiliano Valeriani: non si vede il perché questi impianti non li possano fare anche i privati.
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