ora lavora a un’auto volante
Ce l’ha fatta Frank Zapata. L’uomo volante, dopo un primo tentativo fallito il 25 luglio scorso, questa mattina è riuscito nell’impresa di trasvolare il canale della Manica
4 agosto 2019
2′ di lettura
Ce l’ha fatta Frank Zapata. L’uomo volante, dopo un primo tentativo fallito il 25 luglio scorso, questa mattina è riuscito nell’impresa di trasvolare il canale della Manica. A bordo della sua Flyboard, una minuscola tavola a
turboreazione da lui concepita, è decollato questa mattina da Sangatte, vicino a Calais, ed è atterrato nella baia di St Margaret a Dover. Il quarantenne Franky Zapata a bordo della sua Flyboard sembra un po’ un supererore. Ha completato il viaggio di 35 chilometri (22 miglia) in 22 minuti domenica. La tavola viene manovrata dal quarantenne francese con un joystic. Ai giornalisti ha detto che ora sta lavorando anche per creare un’auto volante.
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É un ex campione di jet sci
Il francese Zapata, ex campione del mondo di jet ski, dopo il flop di luglio, quando era finito in acqua subito dopo il decollo, ha ritentato questa mattina l’impresa. Questa volta con successo. Zapata aveva ricevuto una sovvenzione di 1,3 milioni di euro dall’esercito francese alla fine del 2018 per contribuire a finanziare lo sviluppo dell’hoverboard. Anche la britannica Royal Navy ha mostrato interesse per invenzioni simili e ha dichiarato il 30 luglio di aver effettuato con successo un test sull’acqua con “l’uomo razzo” Richard Browning, che si librava tra le navi indossando una tuta a propulsione a getto.
GUARDA IL VIDEO – Attraversare la Manica, fallisce tentativo dell’Uomo Volante
La Flyboard può raggiungere i 190 km/h
Dotata di 5 minuscoli turboreattori, la Flyboard può raggiungere i 190 km/h. Il serbatorio del mezzo, che Zapata porta sulle spalle, ha però una autonomia limitata: appena dieci minuti.La più grande sfida di Zapata era proprio il rifornimento di carburante con un altro zaino, che richiedeva l’atterraggio su una piattaforma montata su una barca. Al suo primo tentativo, proprio nel corso di questa operazione, fu sbilanciato e cadde. Zapata ha detto ai giornalisti che questa volta aveva »paura di atterrare» alla stazione di rifornimento nel mare mosso, ma conosceva e si fidava della sua squadra: «Qualunque cosa fosse successa, non mi avrebbe lasciato cadere in acqua». E così è stato. Nella prova odierna, però, ha utilizzato una barca e una piattaforma più grandi. (N.Co.)