lotta al terrorismo
Un recente rapporto del Segretario generale basato sui dati dei servizi di intelligence di tutti i Paesi membri ci sarebbero 30mila foreign fighter che potrebbero essere ancora operativi e pronti all’azione in tutto il mondo. Circa duemila miliziani combattenti potrebbero essere tornati in Europa e questo fa sì che la minaccia nel continente resti «alta»
3 agosto 2019
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Entro la fine dell’anno potrebbero verificarsi nuovi attacchi terroristici da parte dell’Isis. È l’allerta contenuta in un recente rapporto del Segretario generale dell’Onu sul contrasto alla minaccia terroristica basato sui dati dei servizi di intelligence di tutti i Paesi membri secondo il quale ci sarebbero 30mila foreign fighter che potrebbero essere ancora operativi e pronti all’azione in tutto il mondo.
Nel rapporto di 17 pagine si analizza il rischio attentati per area geografica ma senza indicare obiettivi precisi. In Europa si calcola che siano circa 6.000 i foreign fighter partiti per le aree di guerra in Siria e in Iraq, di cui circa il 75 per cento si è unito all’Isis. Circa un terzo è stato ucciso nel corso di un conflitto, un altro terzo è detenuto, è rimasto nella regione o è fuggito altrove. Molti sono ancora dispersi. Infine, circa duemila miliziani combattenti potrebbero essere tornati in Europa e questo fa sì che la minaccia nel continente resti «alta». La ricerca dell’Onu si concentra poi sull’Africa occidentale che ha visto un notevole incremento degli atti di violenza compiuti da militanti islamici.
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