il calendario delle scadenze
A settembre arriverà la nota di aggiornamento al Def. Con l’ok alla Nadef si arriva a ridosso dell’invio del documento programmatico di Bilancio a Bruxelles. Sarà l’occasione per convincere la Commissione Ue sulla tenuta dei conti pubblici italiani dopo lo stop alla procedura di infrazione
di Andrea Gagliardi e Andrea Marini
31 luglio 2019
3′ di lettura
Il dato sul Pil del II trimestre 2019 (con il prodotto interno lordo italiano fermo sia rispetto ai tre mesi precedenti che su base annua) anticipa un autunno di fuoco per i conti pubblici. A settembre arriverà la nota di aggiornamento al Def, con il testo che, in base al precedente dello scorso anno, dovrebbe essere votato da Camera e Senato a ottobre. Con l’ok alla Nadef si arriva a ridosso dell’invio del documento programmatico di Bilancio a Bruxelles. Una tappa che di fatto apre l’iter della manovra 2019, che terrà occupate le camere fino a ridosso di Natale.
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Con il Dpb si riapre la discussione con Bruxelles
Entro la metà di ottobre, infatti, il governo deve trasmettere a Commissione europea ed Eurogruppo il Documento programmatico di bilancio (Dpb), che registra saldi e misure contenute poi nel testo vero e proprio della legge di bilancio. Sarà l’occasione per convincere Bruxelles sulla tenuta dei conti pubblici italiani dopo la decisione presa lo scorso 3 luglio dalla Commissione europea di ritirare la proposta di raccomandare ai ministri delle Finanze una procedura per debito eccessivo contro l’Italia. Una decisione giunta alla luce delle rassicurazioni sui conti fornite con l’assestamento di bilancio e il decreto che “congela” le minori spese da reddito di cittadinanza e quota 100.
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20 ottobre: legge di Bilancio in parlamento
Il 20 ottobre c’è la presentazione ufficiale in parlamento da parte del governo del disegno di legge di bilancio. la Finanziaria 2020 si presenta particolarmente difficile. L’entità complessiva della legge di bilancio dovrebbe essere di almeno 35 miliardi. Si parte da una prima dote di 8-10 miliardi garantita dalle minori spese per quota 100 e reddito di cittadinanza (4-5 miliardi) e dalla nuova fase di spending review in cantiere, che dovrebbe condurre a risparmi per ulteriori 4-5 miliardi. Altre risorse potrebbero arrivare dai tagli agli sconti fiscali. Il governo dovrà poi trovare 23,1 miliardi per sterilizzare gli aumenti 2020 di Iva e accise, previsti dalle clausole di salvaguardia.