spedita la lettera
Sì ufficiale del governo, fatta salva «l’autonomia delle Camere» Non c’è la firma di Toninelli. Salvini: con il M5s non siamo in sintonia
di Manuela Perrone
27 luglio 2019
2′ di lettura
Il via libera ufficiale del Governo italiano all’Alta Velocità Torino-Lione è partito ieri intorno alle 20 alla volta dell’Inea, l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti della Commissione europea. E risulta firmato dal dirigente della Direzione generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali del ministero delle Infrastrutture. Senza il sigillo del ministro Danilo Toninelli, contrario all’opera, che così evita di esporsi direttamente. Ma con il timbro della segreteria di Palazzo Chigi.
Il chiarimento sulle intenzioni dell’Italia era stato sollecitato dall’Inea già a giugno, ma Toninelli aveva chiesto ulteriore tempo. Fino al “sì” anticipato dal premier Giuseppe Conte martedì scorso, a ridosso della deadline di ieri, e vissuto con estremo travaglio dai Cinque Stelle. Nella missiva, inviata dopo un ultimo confronto tecnico tra Palazzo Chigi e Mit, si cita l’impulso della presidenza del Consiglio e il ragionamento di Conte sui «fatti nuovi» intervenuti negli ultimi mesi: la promessa di Bruxelles di aumentare dal 40 al 55% il finanziamento complessivo dell’opera e di arrivare al 50% di quello sulla tratta italiana e il disco verde della Francia con la legge sulla mobilità approvata il 18 giugno. Ma si rievocano anche le parole del premier sul fatto che rimane ferma «la piena sovranità e la piena autonomia del Parlamento».
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Adesso accelera il processo per la realizzazione della Tav e garantire una proroga almeno biennale al Grant Agreement del 2015 che assegna al progetto 813 milioni di fondi europei su un totale di 1,9 miliardi da attribuire. La prossima tappa sarà il passaggio dalle manifestazioni d’interesse alla gara vera e propria per realizzare il tunnel sia sulla parte francese (2,3 miliardi di euro) sia sul versante italiano (un miliardo). Entro settembre saranno noti i nomi dei gruppi che potranno presentare un’offerta per lo scavo in Francia, in base al capitolato definito da Telt. Sempre a settembre si concluderà la raccolta delle candidature per selezionare entro fine anno le aziende concorrenti per i lavori sul lato italiano del corridoio.