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Torna agli Uffizi il “Vaso di fiori”, dipinto trafugato dai nazisti

Lug 5, 2019

3′ di lettura

Torna il “Vaso di fiori”, dipinto di Jan van Huysum, trafugato nel

1944 da un soldato della Wehrmacht nazista durante la ritirata delle forze di occupazione tedesche. Un olio su tela appartenente alle collezioni di Palazzo Pitti fin dal 1824, quando fu acquistato dal granduca Leopoldo II per la Galleria Palatina. Per oltre un secolo il quadro fu esposto nella sala dei Putti. Poi, nel 1940 la reggia fu evacuata e il quadro venne trasferito a villa Bossi Pucci dove fu trafugato. Ora l’opera, dopo 75 anni, tornerà al suo posto in una sala della Galleria Palatina di Palazzo Pitti.

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Il 19 luglio torna a Firenze

Il 19 luglio a Palazzo Pitti a Firenze si terrà la cerimonia di restituzione del dipinto dell’artista olandese Jan van Huysum, alla presenza del ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli, del titolare della Farnesina Enzo Moavero Milanesi, in rappresentanza del Governo italiano, e del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. «É una grande vittoria per l’Italia e per tutta l’umanità perché questo caso è uno tra migliaia di casi, ma è molto importante perché è una delle opere più significate e preziose che mancava da Palazzo Pitti e quindi questo tassello torna al suo posto e il mosaico si ricompone», ha commentato Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze. «Noi abbiamo vinto una battaglia che è iniziata già durante il tempo della guerra, dopo 75 anni questo capitolo si chiude. Il nucleo fiorentino del comando dei carabinieri tra dietro a questo caso dal 1991 e quindi anche qui dopo oltre 20 anni questo caso si chiude».

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Il lungo tragitto del quadro trafugato

Il dipinto trafugato fece tanta strada. Inizialmente fece tappa con le altre opere trafugate a Castel Giovio (Bolzano) poi scomparve. Riapparve solo nel 1991, poco dopo la riunificazione tedesca. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt a gennaio lanciò un appello alla Germania perché fosse restituito. E fece un gesto eclatante, mettendo un cartello con la scritta “Rubato” sulla copia nella sala dei Putti. Una foto provocatoria che fece il giro del mondo.

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