DAL 2017 AL 2019
Secondo Simone Valente, sottosegretario pentastellato alla presidenza del Consiglio, «l’obiettivo della lotta alla frode e all’evasione fiscale internazionale rappresenta una priorità». L’ha detto al question time in Commissione Finanze, rispondendo a una interrogazione
di Ivan Cimmarusti
4 luglio 2019
3′ di lettura
In due anni la criminalità finanziaria cinese ha nascosto al Fisco italiano oltre 1 miliardo di euro. Si tratta di 800 milioni, che sono i cosiddetti elementi positivi di reddito celati da operazioni imprenditoriali «opache», deduzioni illeciti per oltre 115 milioni di euro e di Iva evasa per 20 milioni. Un fiume di denaro che sfugge al contro dell’Erario e che risulta essere trasferito all’estero sfruttando le agenzie di money transfer, che dall’Italia inviano i capitali in Inghilterra, da dove poi sono recapitati in Cina.
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I dati del ministero dell’Economia
Sono i dati del ministero dell’Economia e delle finanze, intrecciati con le verifiche della Guardia di finanza, a restituire retroscena agghiaccianti del potere finanziario illecito messo su da una parte di imprenditoria cinese, quella legata a pratiche di evasione ed elusione fiscale, ma anche di impiego di lavoro nero. Numeri che portano a degli interrogativi, alla luce del recente accordo di partenariato Italia-Cina sulla cosiddetta Nuova Via della Seta. L’attenzione è alta, perché fenomeni di evasione fiscale s’intrecciano con forme di riciclaggio verso l’estero. D’altronde basta vedere i dati delle Fiamme gialle per comprendere la portata del fenomeno: tra il 2018 e il 2019 sono stati proposti per il sequestro connesso all’evasione, ben 9,3 miliardi di euro.
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Il sottosegretario Valente (M5S): «Priorità la lotta all’evasione fiscale»
Secondo Simone Valente, sottosegretario pentastellato alla presidenza del Consiglio, «l’obiettivo della lotta alla frode e all’evasione fiscale internazionale rappresenta una priorità». L’ha detto al question time in Commissione Finanze, rispondendo a una interrogazione. «Con il passare degli anni – ha aggiunto – gli schemi fraudolenti hanno assunto sempre più una dimensione internazionale favorita dall’avvento di sofisticati strumenti elettronici e, più di recente, delle monete virtuali».