1 Novembre, da qualche parte attorno a Wolfsburg. È la notizia, anzi la “chiacchiera” bomba del dopo Galles, tanto forte da sembrare drammatica. All’indomani della conquista del suo quarto Titolo Mondiale Costruttori, Volkswagen sarebbe in aria di sgombero, e chiuderebbe anche, al pari della consorella Audi dopo 18 anni di epopea WEC, anche la premiatissima officina dell’Avventura WRC, fermando le Polo R WRC che in Quattro stagioni, ovvero dall’ingresso nel Mondiale del 2013, hanno vinto 42 Rally mondiali su 52 e 621 Prove Speciali su 935, e portando a Wolfsburg 12 Titoli Mondiali, suddivisi in Quattro Titoli Piloti, 4 Navigatori e 4 Costruttori. Più sinteticamente, esplicitamente ed esaustivamente, nei quattro anni dell’Avventura WRC, Volkswagen ha vinto TUTTO. Ora, alla vigilia dell’ingresso della nuove vetture del rivisto regolamento 2017, e se i rumours sono attendibili e portano la realtà nella direzione delle ipotesi, Volkswagen sarebbe in procinto di fermare anche le Polo R WRC ponendo fine a un dominio assoluto imposto a suon di record. In questo caso sarebbe costretta a sciogliere i contratti e liberare i suoi Equipaggi immettendo sul mercato i famosi “pezzi da 90” blindati fino a soltanto poche ore fa, e porterebbe al congelamento di un patrimonio di impegno sportivo e di sviluppo tecnologico che non ha uguali in quanto a risultati.
Sempre rimanendo in atmosfera di “rumori”, e contrariamente a quella presa per il WEC e spiegata coma una modifica della rotta sportiva in senso Elettrico, la decisione riguardante il WRC verrà presa prima del Rally Australia che chiude la stagione, annunciata dal “chairman” Matthias Mueller e sarebbe una conseguenza più o meno diretta dalla piega che ha preso il caso Dieselgate con la “condanna” al patteggiamento con la rete commerciale degli Stati Uniti per un importo di oltre 14 miliardi di dollari.
Le “conseguenze” e le supposizioni, al momento illazioni assolute, che si possono fare in clima FantaRally:
Jost Capito “sapeva”. Se così stanno le cose è da crederlo, anzi da esserne convinti. Altrimenti il “mago” del successo VW nel WRC forse ci avrebbe pensato due volte, o ci avrebbe pensato tre volte VW prima di lasciarlo andare con tutti quei salamelecchi da “vai figliolo per la tua strada, ci rimarrai nel cuore!”
Equipaggi “liberi”. Ritrovare, sulla piazza del mercato, Piloti come Ogier, Latvala e Mikkelsen, porta a “comprendere” meglio Toyota, per esempio, che continua ad aspettare (è vero che non c’è una grande varietà di “manici” disponibili in giro), e comunque rischia di muovere anche le acque ormai più calme. A parte Toyota (mistero) e MSport (confermato Tanak ma Squadra ancora aperta), che avrebbero l’opportunità di mettere insieme delle Squadre stellari, chi ci dice che anche i più “solvibili”, come Citroen, non darebbero una diversa impostazione all’attuale “fluidità” delle loro formazioni (pensate a Ogier di nuovo a… casa)? Di sicuro, nel caso, parallelamente alle chiacchiere sono già partite anche le offerte milionarie. E di sicuro non si può pensare, anche alla luce dell’arrivo delle nuove Macchine del regolamento 2017, che anche uno soltanto dei Piloti in questione potrebbe voler concedersi un anno “sabbatico”!
“Migrazioni” tecnologiche. Di sicuro sarebbe un enorme peccato veder congelati, insieme a quelli sportivi, così tanti aspetti tecnici e tecnologici. Che fine farebbero Reparto Corse, Tecnici e Ingegneri, le Polo R WRC 2017, già pronte e “giranti”, che fine le meravigliose tecnologie così meravigliosamente applicate? Che fine farebbe, insomma, tutto questo materiale vincente? Fantarally per fantarally, vogliamo buttare un seme di un’ipotesi Skoda, o SEAT, WRC, pensando a quella forma di autonomia che le “consorelle” spesso dichiarano di avere? O vogliamo credere che, nel caso, potrebbe essere presa la decisione, ma spostata (quell’anno in più che accompagna il rumore della notizia) la sua applicazione?
Un’altra considerazione. Le Case e le Fabbriche Automobilistiche dicono di fare le Corse perché lo Sport è il migliore veicolo pubblicitario dei loro prodotti. E allora, è così grave la situazione economica di previsione di Volkswagen, da stringere la corda attorno al collo della migliore forma di propaganda del Marchio? Oppure la decisione sarebbe più un gesto in area di pentimento, di rigore morale attraverso il quale lanciare un messaggio forte, ma di tipo più “umano” alla propria clientela?
Beh, non vogliamo girare il coltello nella piaga del dispiacere. Aspettiamo una smentita!