MILANO – Borse piatte alla vigilia dell’incontro tra i leader di Usa e Cina, Donald Trump e Xi Jinping, previsto per sabato nella cornice del G20 di Osaka. Già sono iniziati i balletti di dichiarazioni sul tema del commercio e della sicurezza informatica, i principali fronti di battaglia tra le due superpotenze, ma gli investitori puntano tutto sul faccia a faccia tra i due massimi rappresentanti dei rispettivi Paesi. Un incontro che arriva sulla scia di un discreto ottimismo, testimoniato dal fatto che fino ad ora le azioni globali sono indirizzate a un guadagno del 6% in questo giugno, che si candida ad esser il miglior mese del 2019. Un ruolo determinante – nota Bloomberg – l’hanno certo giocato le Banche centrali, che sono tornate a mettersi in posizione ultra-accomodante verso i mercati.
I future sui listini europei sono deboli. Ereditano da Oriente una seduta al ribasso per Shanghai, intorno al -1%. Anche Tokyo ha chiuso sotto la parità, contenendo però le perdite al -0,29%.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi parte stabile in area 245 punti base. Il rendimento del decennale italiano segna il 2,13%.
Ricca l’agenda macroeconomica di giornata, che per l’Italia porta i dati sui prezzi al consumo. Inflazione in via di pubblicazione anche per il complesso dell’Eurozona. Negli Usa si aspettano le spese per i consumi e i redditi delle famiglie, l’indice Pmi di giugno e la fiducia misurata dall’Università del Michigan. In Giappone, intanto, la produzione industriale è salita del 2,3% in maggio con un risultato a sorpresa trainato dalla domanda nel settore auto.
Oro ancora in rialzo sui mercati asiatici. Il metallo prezioso con consegna immediata sale a 1.416,16 dollari l’oncia (+0,46%). Resta sotto i 60 dollari il prezzo del petrolio Wti. Il greggio passa di mano a 59,11 dollari al barile con lieve calo dello 0,50%. Il Brent cede lo 0,37% a 66,18 dollari.