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Sea Watch, notte davanti a Lampedusa. Nel frattempo sbarcano altri 10 tunisini – Il Fatto Quotidiano

Giu 27, 2019

Dopo un’altra notte passata in mare, all’alba di questa mattina la Sea Watch 3 è ancora ferma davanti al porto di Lampedusa con a bordo i 42 migranti che si trovano in mare ormai da 14 giorni. Continua il braccio di ferro tra la nave della ong tedesca battente bandiera olandese e il governo italiano che nella tarda serata di mercoledì ha annunciato “accertamenti sulla condotta dell’Olanda”. Sotto traccia prosegue la trattativa proprio con Amsterdam e Berlino per la redistribuzione dei migranti. “Spero che nelle ultime ore ci sia un giudice che affermi che all’interno di quella nave ci sono dei fuorilegge, prima fra tutti la Capitana. Se la nave viene sequestrata e l’equipaggio arrestato io sono contento”, dice questa mattina Matteo Salvini. Nel frattempo all’alba sono approdati direttamente in porto altri dieci migranti, presumibilmente tunisini, con un barchino (vedi foto). A bordo della panche una donna e un minorenne. I dieci sono arrivati al molo della madonnina, sotto gli uffici della capitaneria di porto, senza essere fermati.

“Per il loro sbarco il porto non era chiuso? Non c’erano le telecamere?”, dice polemicamente all’Adnkronos il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello, commentando l’arrivo dei dieci. “Questi migranti non li aspettava nessuno?“, domanda ancora il primo cittadino che già martedì aveva fatto notare come “nei giorni scorsi sono sbarcate 200 persone“ ma “nessuno parla, poi arrivano le ong e si scatena il finimondo, si accendono i riflettori e tutti parlano di 43 persone”. Per Martello “se sbarcano altri non capisco perché non debbano sbarcare questi“. Secondo i dati del Corriere della Sera, solo a giugno sono arrivate circa 300 persone senza le ong.

La comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, ieri ha deciso di forzare il divieto di ingresso nelle acque territoriali con l’intenzione di sbarcare a terra i 42 migranti soccorsi al largo della Libia. Ingresso che le è stato vietato dopo la decisione di Viminale, Difesa e Trasporti di chiudere i porti sulla base del decreto Sicurezza bis. Rischia una multa da 10mila a 50 mila euro e il sequestro dell’imbarcazione: una sanzione che dovrebbe applicarle la Prefettura di Agrigento.

Intanto questa mattina Matteo Salvini è tornato a parlare, intervistato a Radio anch’io. “I migranti che sono sulla nave Sea Watch 3 non sono naufraghi. Quelli sono viaggi organizzati dai trafficanti di esseri umani che con quei soldi comprano le armi e la droga”, dice il vicepremier. “Questa volta mi sembra chiaro – aggiunge – perché se all’alt tiri dritto in autostrada vieni arrestato, siamo di fronte alla illegalità. Non permetto che siano associazioni private straniere a gestire i confini di un Paese”. “Mi auguro che l’autorità giudiziaria italiana che è indipendente, che non dipende da me, stia acquisendo tutti i dati necessari”, conclude Salvini.

“Nel caso specifico, il ministro degli Interni, il ministro della Difesa, il ministro delle Infrastrutture hanno firmato un provvedimento che indicava un divieto di ingresso nelle acque territoriali. La decisione della nave è stata di entrare: la legge dovrà essere applicata, naturalmente da chi è competente ad applicarla”, ha detto durante un’audizione al Senato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi. “E’ una situazione dolorosa, è inutile nasconderselo. E’ una situazione che nessuno vorrebbe trovarsi davanti, rispetto alla quale però, vorrei ricordarlo ancora una volta, nei giorni scorsi dalla stessa nave sono stati fatti sbarcare nel nostro territorio le persone che avevano maggiormente bisogno di assistenza umanitaria”. Per Moavero il “punto fondamentale” è che “non si può continuare a lasciare nelle mani dei trafficanti persone che hanno diritto a trovare rifugio in quanto fuggono da situazioni difficili e persone che emigrano alla ricerca di un futuro migliore per motivi economici“.

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