MILANO – Dall’altra parte del globo piomba su Roma la chiusura del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a qualsiasi discussione sui minibot, titoli propositi dalla Lega per pagare i debiti arretrati della Pubblica amministrazione.
Tria chiude la porta ai minibot
“Questa è una cosa che sta nel loro programma: il ministero dell’Economia ha girato un parere negativo”, ha detto Tria a margine del G20 finanziario di Fukuoka. Quindi ha ripreso per filo e per segno la secca critica di Mario Draghi: “Penso che in un’interpretazione, quella del debito, non servono – ha detto Tria – Nell’altra (che siano una valuta alternativa, ndr), ovviamente, si fanno i trattati e quindi non possono essere fatti”, ha aggiunto.
Parlando a valle dell’ultima riunione della Bce, infatti, il governatore aveva detto laconico: “O sono valuta, e quindi sono illegali, oppure sono debito, e dunque lo stock del debito sale”. Un piccolo dettaglio che un Paese come il nostro, a un passo dall’infrazione europea perché il debito non scende, difficilmente può farsi sfuggire. Parole che però non hanno fermato le dichiarazioni di fonte leghista, con il sottosegretario a Palazzo Chigi Giorgetti tornato a difendere lo strumento come una “soluzione possibile”.
L’Italia alegga sul summit giapponese
La “questione Italia” si aggira tra i tavoli del vertice G20 finanziario di Fukuoka, che affronta temi mondiali ma riserva anche ‘attenzione’ verso il Belpaese, presente, oltre che con Tria, con il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. I veri temi sul tappeto saranno le tensioni commerciali polarizzate su Usa e Cina e i loro riflessi sull’economia mondiale, insieme a dossier corposi come la tassazione dei giganti del web e l’uso improprio di cryptovalute, incluso il rischio riciclaggio, e di altre tecnologie avanzate. Ma dopo i rilievi mossi dalla Commissione Ue per l’eccesso di debito e sulle mosse del ministro dell’Economia in risposta a Bruxelles, non è certo peregrino immaginare di cosa possa parlare Tria nel suo pranzo europeo con il presidente dell’Eurogruppo Centeno e i colleghi dei principali Paesi Ue, o ancora nel bilaterale con Moscovici.
Sul punto, Tria – a margine degli incontri – ha tranquillizzato: il confronto con le autorità europee sui conti pubblici “sta andando bene nel senso che aspettiamo che si pronuncino secondo le procedure: il Comitato economico-finanziario e poi si dovrebbe aprire un dialogo con la commissione Ue”. Per il ministro, “chiariremo ciò che abbiamo già detto, i nostri programmi, e porteremo le prove di un miglioramento del deficit dell’anno e i miglioramenti per l’anno prossimo”.
La Banca d’Italia, alla vigilia del vertice, ha tagliato le proprie stime del Pil nazionale per gli anni 2019-2021 (rispettivamente, allo 0,3%, allo 0,7% e allo 0,9%). Il governo Conte vuole la trattativa con Bruxelles e calmierare gli eccessi dei suoi vicepremier, anche perché corre il tempo verso la riunione di martedì del comitato economico e finanziario (gli sherpa di Eurogruppo ed Ecofin) che si troverà sul tavolo le conclusioni dei tecnici in cui, confermando l’orientamento della Commissione, si chiede di raccomandare l’avvio della procedura.
Dazi e web tax, i temi caldi
A livello globale, l’annuncio di un’intesa Usa-Messico sui dazi non smina certo del tutto il problema delle dogane. Le tariffe Usa-Cina, sia quelli recentemente annunciati sia quelli operativi, costeranno lo 0,5% del Pil nel 2020 su scala mondiale, pari alla perdita di 455 miliardi di dollari. La Banca Mondiale ha rivisto le stime sul 2019 confermando il 2,5% degli Usa, limando al 6,2% (-0,1%) la crescita della Cina e tagliando di uno 0,4% quella dell’Eurozona, all’1,2%, di sicuro la macroarea più in affanno.
Il vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori centrali delle 20 maggiori economie sviluppate ed emergenti al mondo si confronterà poi sulla guerra commerciale sfociata in una tecnologica con il colosso cinese delle tlc Huawei nel mirino. Per questo, una delle bozze circolate in serata sul documento finale ha segnalato che “c’è un certo rischio al ribasso: la soluzione delle condizioni commerciali consegna il punto più urgente” per sostenre “la crescita mondiale”. Tra i temi sostenuti dall’Ue, la tassazione dei colossi del web (Google, Amazon, Facebook e Apple) e la regolamentazione delle cryptovalute che trova un sostegno diffuso: tra le opzioni allo studio, la registrazione delle piattaforme operative e la regolamentazione più stringente anti-frode e anti-riciclaggio.