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Fca gira al rialzo a Piazza Affari, crolla Renault a Parigi. Spread sotto 270 punti in attesa di Draghi

Giu 6, 2019

MILANO – Ore 10:30. Dopo un avvio difficile, Fiat Chrsyler tiene botta a Piazza Affari (segui in diretta) e torna sulla parità, dopo che il governo francese ha di fatto chiuso le porte alle nozze con Renault che avrebbero creato uno dei maggiori gruppi mondiali di automobili. L’azione del Lingotto apre gli scambi in calo di circa 3 punti percentuali, trascinando al ribasso anche la controllante Exor della famiglia Agnelli (segui in diretta), ma torna poi in linea di galleggiamento archiviando le vendite che avevano colpito il titolo quotato a Wall Street nel mercato “after hours”.

Ben diversa la situazione di Renault: il gruppo francese è quello che paga di più e a Parigi (segui il titolo) l’azione segna un tonfo nell’ordine del 7%. Che il mercato credesse in una operazione con vantaggi per il gruppo che ha già un alleanza attiva con le case auto giapponesi è testimoniato dal forte calo alla Borsa di Tokyo registrato dai titoli Nissan e Mitsubishi Motors: al termine delle contrattazioni del Sol Levante, Nissan cede l’1,7% a 750 yen, mentre la Mitsubishi Motors perde il 5,86% a 498 yen.

A livello globale, gli scambi partono appesantiti dal mancato accordo tra l’amministrazione Trump e la controparte messicana sulle questioni commerciali, poi però migliorano. Milano risale dopo i primi minuti di contrattazione e il Ftse Mib si porta vicino al +1% grazie alla buona verve del comparto bancario, sospinto dal calo dello spread. In recupero anche gli altri listini del Vecchio continente: Parigi sale dello 0,7% nonostante Renault, Francoforte guadagna lo 0,5% e Londra sale dello 0,6%. In una giornata parzialmente festiva per l’Asia, Tokyo ha chiuso in lieve calo con il Nikkei sceso dello 0,01%. Peggiore l’andamento delle piazze cinesi con Shanghai in ribasso di oltre un punto percentuale.

Avvio in rialzo per l’euro sui mercati in attesa della riunione della Bce che dovrebbe annunciare il nuovo maxi-prestito alle banche chiamato ‘Tltro-3’, mentre l’attenzione sarà rivolta alle parole di Draghi sui tassi d’interesse e sul percorso per il futuro del Vecchio continente. La moneta unica sale dello 0,1% a 1,123 dollari. In Asia lo yen avanza dello 0,3% a 108,21 dollari. Si stabilzza lo spread fra Btp e Bund: il differenziale segna 269, ai livelli di ieri quando aveva visto un andamento altalenante fino ai 285 punti sulla scorta della decisione della Commissione Ue di avviare l’iter della procedura di infrazione contro l’Italia. Decisione finale che spetterà poi agli Stati riuniti nel Consiglio.

I timori sull’economia mondiale, per i contraccolpi della guerra dei dazi fra Usa e Cina, continuano a deprimere il prezzo del petrolio. Il greggio Wti del Texas resta sulla soglia dei 51 dollari al barile (51,8 +0,2%), colpito anche dall’aumento delle scorte negli Stati Uniti e da stime negative sui consumi. Il Brent scambia a 60,75 dollari (+0,1%). La Banca centrale cinese ha operato una maxi-iniezione di liquidità da oltre 60 miliardi di euro nel sistema finanziario per calmare i timori degli investitori dopo il commissariamento a sorpresa per un anno dell’istituto di credito Baoshang Bank, annunciato il mese scorso.

Ricca l’agenda macroeconomica, oltre alla riunione della Bce. Ad aprile, gli ordini all’industria in Germania sono saliti dello 0,3% (destagionalizzato) rispetto al mese precedente, in linea con le previsioni. Si prevede poi la lettura finale del Pil trimestrale dell’Eurozona. Dagli Stati Uniti in arrivo la bilancia commerciale.

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