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Alla scoperta del treno di re e presidenti

Giu 5, 2019

Il re, la guerra e la repubblica italiana. Tutto è scritto in questi vagoni dallo stile liberty. Il Treno Presidenziale, firmato Fiat, è l’erede del Treno Reale, fatto di dodici vetture, e costruito per il re Vittorio Emanuele III nel 1928. Domani – dalle 18 alle 22- il Fondo per l’ambiente italiano organizza una visita guidata straordinaria a questo merviglioso sito che è in via Giolitti, alla rimessa delle Ferrovie dello Stato (per informazioni e prenotazioni si può consultare il sito del Fai). La visita svelerà la sala da pranzo reale, le due camere da letto della coppia reale con i bagni dedicati, uno con la vasca e uno con la doccia, un vagone ad uso ufficio stampa (attivo durante i viaggi del Presidente della Repubblica), un vano con cuccette d’epoca e un ambiente di prima classe.

La storia

Il treno reale

Nel 1925 fu indetto un concorso per la realizzazione di un treno di gran lusso destinato ai viaggi ufficiali e soprattutto da allestire in occasione delle nozze del Principe ereditario Umberto di Savoia con la Principessa Maria Josè. Fiat partecipò e vinse, battendo Ansaldo, Piaggio e Breda. L’incarico venne affidato a Giulio Casanova, artista liberty e docente dell’Accademia Albertina tra il 1920 e il 1940. Così nacque un treno i cui interni erano molto ricchi: un aulico, fregi, stucchi, ori e legni preziosi. Alle tre vetture principali lunghe quasi venti metri (una per la Regina, una sala da pranzo e una per il Re, quest’ultima distrutta nel secondo conflitto mondiale), se ne aggiungevano altre nove, costruite dalla SNOS di Savigliano, destinate ai principi e ai notabili del regno e pensate in uno stile più moderno. Il Treno Reale, costruito per le necessità di Casa Savoia, era costituito da 12 vetture del tipo 1921 a cassa metallica. Dopo la guerra, nel 1948, in breve tempo furono ricostruite le carrozze distrutte, riparate quelle danneggiate e soprattutto tutte furono tolti i simboli sabaudi.

Alla scoperta del treno di re e presidenti

Sergio Mattarella in visita al treno presidenziale

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Il treno presidenziale

Tra il 1947 e il 1948 le Officine FS di Porta al Prato e di Voghera riconsegnarono alle Ferrovie dello Stato nove vetture che provenivano dal Treno Reale ed erano state tutte più o meno danneggiate nel corso degli eventi bellici. Nacque così il treno presidenziale. Nel 1989 il presidente Francesco Cossiga donò al Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa alcune carrozze. Il presidente Ciampi volle impiegarle nel 2004 per raggiungere da Roma la sua città, Livorno, e tra esse scelse la Salone n. 1, originariamente la carrozza della Regina, e la Salone n. 9. Nel 2006 il presidente Napolitano andò da Roma a Firenze in treno, ma prese un normale Eurostar.

Alla scoperta del treno di re e presidenti

Carlo Azeglio Ciampi nel treno presidenziale

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La composizione del treno

  • S1 carrozza del Presidente della Repubblica
  • S6 per personalità al seguito
  • S8 Presidente del Senato
  • S9 Presidente della Camera
  • S10 sala da pranzo
  • S10 alloggio sussidiario del Presidente della Repubblica
  • S25 a disposizione
  • S35 centrale telefonica
  • S36 personalità al seguito
  • S40 cucina
  • SD 41 bagagliaio
  • SD 50 alloggio personale tecnico
  • S 68 alloggio funzionari al seguito
  • S 78 carrozza del ministro dei trasporti
  • S 83 carrozza del Presidente del Consiglio
  • S 92 carrozza a disposizione
  • S 93 carrozza del Presidente FS
  • SHe 94 carro trasporto veicoli

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