ADRIANO Celentano profetico ha postato sul suo sito (ilmondodiadriano.it) un’anticipazione di un episodio del suo cartoon ‘Adrian’ non ancora andato in onda in cui una nave da crociera va a sbattere contro la Basilica di San Marco. Una sequenza profetica, visto qual che è accaduto nei giorni scorsi a Venezia e che Celentano accompagna con parole dure contro la politica. Il post è infatti intitolato: “Un motivo per cui i governi dovrebbero cadere”. E aggiunge: “Mia auguro che, dopo questo grave incidente, chi deve decidere decida in fretta e con il coraggio dell’onestà'”
Ma sui progetti per le Grandi navi nella laguna di Venezia “la riunione, l’unica – rivela l’assessora regionale alle Infrastrutture del veneto, Elisa De Berti – si è tenuta il 19 febbraio al ministero dei Trasporti. Il ministro Toninelli è arrivato con un’ora di ritardo, chiedendoci se avevamo già finito. Alla nostra risposta che stavamo aspettando lui per iniziare la riunione è entrato nel panico, non si è nemmeno seduto davanti a noi per attendere, invece, i tecnici, facendo intuire che da solo non sapeva da che parte iniziare”.
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Sette anni e cinque governi, ma sullo stop alle grandi navi solo parole e zero fatti
di SERGIO RIZZO
“Di riunioni tecniche se ne è svolta soltanto una – prosegue l’assessore – e a questo punto vale la pena raccontarne anche il patetico svolgimento. Il ministro Toninelli si è limitato a darci una lettera puramente tecnica che voleva condividere con noi per mandarla al presidente dell’Autorità di sistema portuale, in cui gli chiedeva di fare uno studio di fattibilità tecnica ed economica sui tre progetti riguardanti Malamocco, il Lido e Chioggia, comprendente anche la richiesta di una pagina di approfondimenti. Regione e Comune peroravano la necessità di provvedere celermente all’allontanamento immediato delle grandi navi dal Bacino di San Marco e allo scavo del canale Vittorio Emanuele: gli approfondimenti sulle tre ipotesi avrebbero richiesto tempi troppo lunghi. Cosa ha risposto il ministro? Che la soluzione celere era da ritrovare nei tre progetti, che tutto poteva essere fatto velocemente e sul canale Vittorio Emanuele ha solo glissato. E torniamo così al vecchio mantra del rapporto ‘costi-benefici’, buono per ogni occasione”.
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