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Governo, Salvini: “Se tra 15 giorni stessa situazione, è un problema” – Il Fatto Quotidiano

Giu 4, 2019

A neanche ventiquattr’ore dall’ultimatum di Giuseppe Conte, seguito subito dal mancato accordo sullo Sblocca Cantieri, Lega e M5s tornano a battibeccare ed è di nuovo stallo sulla discussione del testo. Da un lato il vicepremier leghista invita a fare e farlo in fretta, dall’altro Danilo Toninelli si chiede se l’emendamento del Carroccio al decreto non sia un pretesto per aprire la crisi. La premessa è simile: “Vogliamo andare avanti”. Lo avevano ribadito di nuovo dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio. Invece il testo del provvedimento arriva in Aula e l’inizio dei lavori viene subito rinviato di 24 ore. “Ci sono ancora nodi da sciogliere, propongo di sospendere la seduta e aggiornarci a domani mattina”, annuncia il capogruppo M5s Stefano Patuanelli e la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati riconvoca Palazzo Madama per mercoledì mattina.

Se in Aula è stallo, fuori, nelle radio, è scambio di accuse tra le due forze della maggioranza. Matteo Salvini, in collegamento su Rtl, dice di non avere alcuna intenzione di far cadere l’esecutivo, “ma il governo è pagato per fare, i ministri e i presidenti sono pagati per fare”. Perché “se tra 15 giorni ci ritroviamo con gli stessi ritardi, rinvii, allora è un problema”. E ha poi sottolineato che sullo Sblocca cantieri “non è la Lega ma il Paese che ha le idee chiarissime”. Bisogna dunque “resettare il codice degli appalti – aggiunge Salvini – aprire i cantieri e cancellare tutta quella burocrazia”.

Invece, nel vertice di lunedì sera, spiega nella sua versione, il premier Conte “ci ha detto no”. E il faccia a faccia è finito malissimo dopo lo stop del presidente del Consiglio all’emendamento leghista che sospende per due anni diversi punti del Codice appalti. Anche se “sarebbe entrata in vigore la normativa europea, non una normativa fatta da mafia, camorra e ‘ndrangheta. Eppure, niente. Ma non è che possiamo ripartire dal punto zero con i no”.

Una versione che non collima con quella del ministro delle Infrastrutture, Toninelli, che a 24Mattino su Radio24, ha attaccato: “L’emendamento presentato dalla Lega sullo Sblocca cantieri è una stupidaggine, una follia, non sta in piedi giuridicamente, butta al mare mesi di lavoro ed è stato bocciato da tutti, Anac, associazioni di imprese. Ci fa dubitare e pensare che sia solo un pretesto per creare caos e far cadere il governo”.

Una parola, la crisi, che sembra non essere più tabù anche tra importanti esponenti del governo Lega-M5s. “Salvini per un anno è stato leale – dice ancora Toninelli – ma ricordi che il consenso va e viene, mentre le azioni concrete e i buoni esempi rimangono. Lo Sblocca cantieri serve a tutti. Vuole bloccare 25 miliardi di opere e bloccare milioni per scuole? Salvini ricordi che il decreto è il giro di boa, oggi dobbiamo avere una risposta” sulla lealtà dell’alleato. Insomma, secondo Toninelli, Salvini “a parole dice andiamo avanti ma nei fatti con l’emendamento allo Sblocca cantieri bocciato da tutti e non solo da noi, fa l’esatto opposto”.

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