TARANTO – La guardia di finanza solleva il velo delle false sponsorizzazioni nel calcio a 5 dilettantistico in Valle d’Itria. Nel mirino delle Fiamme gialle una maxifrode fiscale su sponsorizzazioni sportive riconducibile agli imprenditori Cosimo e Veronica Scatigna, padre e figlia titolari di alcuni supermercati di Martina Franca. I due hanno rivelato di aver gestito negli ultimi anni otto associazioni sportive di calcio a 5 – quattro a Martina Franca e le altre fra Locorotondo, Ostuni, Cisternino e Carovigno – attraverso le quali hanno emesso fatture per false sponsorizzazioni per un imponibile di quasi 3 milioni di euro.
Sotto sigilli sono finiti beni e disponibilità finanziarie per 1,3 milioni di euro. Cinquanta gli indagati soltanto nel Tarantino. Il pm Enrico Bruschi ha inviato alle Procure di mezza Italia gli atti di indagine su altri 50 imprenditori operanti fuori zona. Sulla carta il calcetto racimolava sponsorizzazioni da far invidia alle serie maggiori, ma in realtà le società trattenevano soltanto l’Iva e il 10 per cento. La restante parte veniva restituita in nero, con la complicità di un bancario martinese, prelevando dai conti delle società con carte prepagate e assegni intestati a ignari prestanome. Decine i titolari di attività all’ingrosso di alimentari, abbigliamento ed edilizia che avrebbero di fatto acquistato fatture gonfiate di dieci volte al solo fine di abbattere Irpef e Iva infischiandosene della pubblicità.
Negli atti d’inchiesta c’è anche la Tradeco di Giuseppe Calia, importante società di smaltimento rifiuti che serve circa mezzo milione di cittadini tra Puglia e Basilicata. Già al centro di un sequestro da 3 milioni di euro, operato dalla magistratura barese a maggio 2016 sempre per presunta frode fiscale legata a sponsorizzazioni di numerose associazioni sportive dilettantistiche,
la Tradeco nel 2011-2012 sulla carta ha sponsorizzato con 270mila euro tre società di calcio a 5 della Valle d’Itria che militano nel campionato di C2. Calia si è anche offerto di fornire ai finanzieri le foto dei cartelloni pubblicitari a bordo campo, ma poi non le ha mai consegnate.