MILANO – L’Italia cresce meno di quanto inizialmente previsto. L’Istat ha rivisto le proprie stime di crescita relative al primi trimestre: il Pil italiano è salito dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti mentre è calato dello 0,1% su base annua, come non accadeva dal quarto trimestre del 2013. A fine aprile aveva invece indicato un +0,2% su base congiunturale, cioè rispetto al trimestre precedente, e un +0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel suo commento, l’istituto parla di “Andamento stagnante”, riferendosi alle oscillazioni del Pil degli ultimi trimestri.
I nuovi dati, destagionalizzati e corretti per gli effetti del calendario, rivedono anche il dato sulla crescita acquisita, quella cioè che si raggiungerebbe se i prossimi tre trimestri fossero piatti. Il dato è ora pari a zero, contro il + 0,1% indicato il mese scorso.
Guardando alle singole componenti, rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dello 0,2%, mentre le importazioni sono diminuite dell’1,5%. Marcata flessione invece per le scorte il cui contributo (-0,6%) è negativo.
Sempre l’Istat in giornata segnala anche la frenata dell’inflazione a maggio. Secondo le stime preliminari diffuse oggi, la crescita annua del’indice dei prezzi al consumo rallenta allo 0,9% a fronte del + 1,1% di aprile, ritornando così ai livelli di gennaio. Su base congiunturale il rialzo si ferma allo 0,1%. Alla base della “lieve” decelerazione, spiega l’Istat, c’è un effetto di rientro rispetto ai balzi dovuti ai ‘ponti’ di aprile. Ma sul dato influisce anche la frenata registrata per i beni energetici non regolamentati, che coincidono in sostanza con i carburanti.