A settembre partir la raccolta firme per fare di Milano una citt autonoma, staccata dalla Regione Lombardia e in grado di gestire i fondi nazionali e internazionali. Occorrono mille firme, in base allo statuto della citt metropolitana, e poi il referendum consultivo potr essere indetto. l’iniziativa dell’associazione Milano Citt Stato, che attualmente conta nel suo sito 60.000 fans e 10.000 lettori unici al giorno,e che di fatto scavalca la proposta di autonomia regionale del Pirellone e della Lega.
L’idea partita nel 2016, e aveva gi incassato l’appoggio del sindaco Giuseppe Sala all’epoca in campagna elettorale per le amministrative(e anche quello del suo avversario di centrodestra dell’epoca, Stefano Parisi). Ora che le elezioni europee, sottolinea il presidente dell’associazione Andrea Zoppolato, hanno dimostrato che Milano fa scelte autonome rispetto al resto del paese anche in politica, senza seguire i trend nazionali, la questione della citt-stato pu essere di nuovo valorizzata. Inoltre il sito dell’associazione ha avuto un’impennata di visite negli ultimi tre mesi, fatto che spinge gli organizzatori ad avviare il percorso legislativo.
L’iter verso l’autonomia
Ecco l’iter. A settembre partir la campagna per la raccolta firme. In base allo statuto della citt metropolitana ne basterebbero mille. Poi servir l’appoggio di un quinto almeno dei comuni dell’hinterland metropolitano, che devono rappresentare almeno un terzo dei cittadini che risiedono nell’area. Da ricordare che Milano, nel gennaio 2017, aveva gi approvato con il voto di 30 consiglieri un ordine del giorno in cui si invitava l’amministrazione a fare il possibile per rendere Milano autonoma. Quindi l’associazione conta nell’appoggio di Palazzo Marino, per essere concreti.
A quel punto potr essere indetto un referendum consultivo, con un quorum pari a un terzo dei votanti alle ultime elezioni politiche. Evidentemente un referendum consultivo non ha la forza di una legge che impone un percorso obbligato; tuttavia, in questo caso, viene richiesto l’avvio di un’azione formale entro 30 giorni – cos come era avvenuto nel 2017 con il referendum per l’autonomia indetto dalle Regioni Veneto e Lombardia, a cui per non c’ stato un seguito concreto se non proposte rimaste sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni. Questo vuol dire che l’azione formale ha pi che altro bisogno di un sostegno politico.
Chi sostiene Milano come Citt Stato
Chi sono allora i politici che sostengono i progetto? L’associazione – che oggi torna a farsi sentire dopo la vittoria del Pd a Milano alle europee del 26 maggio -, in realt vorrebbe smarcarsi dai partiti, alla ricerca di un supporto bipartisan.
Ci sono quindi i radicali a dialogare in prima battuta con l’associazione Milano Citt Stato, ma anche alcuni democratici e alcuni leghisti. Tra i giovani democratici ci sono Mattia Mor e il capogruppo in consiglio comunale Filippo Barberis; tra i leghisti c’ il consigliere Alessandro Morelli.
I punti di riferimento politico sono rappresentati dalla nuova generazione di politici, cos come l’associazione vede nel suo direttivo 8 persone che vanno dai 19 ai 49 anni.
I vantaggi dell’autonomia
La proposta referendaria prende come esempio le realt di altri paesi, come Amburgo, Berlino, Vienna, Ginevra, Madrid, Basilea, Londra, San Pietroburgo, Mosca, Hong Kong o Tokyo. Tutte citt che grazie all’autonomia rispetto al proprio territorio rivendicano ritmi pi rapidi di crescita e migliore organizzazione.
I vantaggi pratici per Milano sarebbero soprattutto l’accesso diretto ai fondi europei e l’autonomia in tema di leggi su formazione, lavoro e ricerca. Il rapporto con il resto della Regione sarebbe, spiega ancora Zoppolato, come quello tra Berlino e Brandeburgo: la citt rimane il capoluogo del territorio ma riceve fondi direttamente dallo Stato. Milano avrebbe questa necessit perch la competitivit non avviene pi tra territori, ma tra citt, e le citt esprimono comunit con un sentire pi omogeneo rispetto alle regioni. La citt-stato avrebbe poi un suo “parlamentino”: non pi il consiglio comunale con elezione diretta e quello della citt metropolitana con elezione indiretta, bens una pi forte assemblea cittadina allargata all’hinterland.
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