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Migranti, Sea Watch: il Viminale autorizza lo sbarco delle famiglie

Mag 17, 2019

Le autorit italiane ci hanno dato la disponibilit a fare sbarcare le famiglie presenti a bordo: bambini, madri, padri e una donna ferita. quanto scrive Sea Watch in un tweet sottolineando che il trasbordo sulla motovedetta della Guardia Costiera in corso. Si tratta di 18 delle 65 persone a bordo della nave che da giorni staziona al largo di Lampedusa e alla quale l’Italia ha negato lo sbarco. Con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che oggi tornato a ribadire come sulla chiusura dei nostri porti non c’ presidente del Consiglio che tenga e non c’ ministro dei 5 stelle che tenga.

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Sul caso Sea Watch 3, intanto, la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta, attualmente a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il procuratore aggiunto Salvatore Vella, che si trova a Lampedusa per l’interrogatorio dell’armatore della nave “Mare Jonio”, si sta recando in banchina dove, fra non molto, dovrebbero giungere i 18 migranti autorizzati, dal Viminale a sbarcare.

Su SeaWatch3, confermata la linea dura del Viminale. La nave sta rispettando la diffida della Guardia di Finanza e ha ricevuto indicazioni di fare rotta verso la Tunisia avevano fatto sapere oggi fonti del ministero dell’Interno dopo l’appello del comandante della nave, Arturo Centore. Siamo a 15 miglia da Lampedusa – aveva detto – a bordo abbiamo 65 persone, alcune disidratate, e alcuni bambini piccoli. Le condizioni meteo sono cattive. I migranti erano stati soccorsi il 15 maggio a 30 miglia dalle coste libiche.

Ma la portavoce di Sea Watch in Italia, Giorgia Linardi, fa sapere di non aver ricevuto alcuna indicazione di un porto sicuro in Tunisia e sottolinea che l’equipaggio della nave stato un giorno e mezzo senza ricevere alcun tipo di coordinamento. Il comandante ha deciso di assumere la rotta meno vessatoria per le persone a bordo – ha aggiunto Linardi – e quella intimatagli dalla motovedetta libica che ci ha approcciato ieri all’alba. Una rotta – continua la portavoce – che coincide inoltre con quello che costituisce il porto sicuro pi vicino al luogo in cui avvenuto il soccorso.

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