Qualcomm ha speso 47 miliardi di dollari per acquistare NXP Semiconductors N.V, il più grande fornitore di chip per l’industria dell’automotive. La realtà olandese conta 45mila dipendenti in 35 paesi e progetta chip anche per altri settori, come quello dei pagamenti in mobilità (NFC). Ha inoltre una forte presenza nei settori dell’Internet of Things e della sicurezza. NXP Semiconductors si fuse nel 2015 con Freescale Semiconductor con un’operazione da 40 miliardi di dollari.
Con questa acquisizione Qualcomm tenta il doppio colpo: da una parte cerca di ridurre la sua dipendenza dall’andamento delle vendite di smartphone e tablet, dall’altra prova a guadagnare rapidamente fette di mercato in settori a sempre più alto tasso tecnologico. Steve Mollenkopf, CEO di Qualcomm, vuole accelerare la crescita dell’azienda e metterla al riparo dalle turbolenze di un mercato smartphone in fisiologico rallentamento.
L’obiettivo è rendere Qualcomm un gigante tuttofare, capace di progettare qualsiasi chip, da un complesso SoC per smartphone a chip meno avanzati ma d’importanza cruciale per auto e oggetti intelligenti.
Qualcomm ha valutato NXP ben 110 dollari per azione, l’11,5% in più rispetto alla chiusura di ieri. La “nuova” Qualcomm, secondo la dirigenza, diventerà un colosso capace di raggiungere un fatturato annuo di oltre 30 miliardi di dollari. L’accordo tra le parti è soggetto all’approvazione da parte delle autorità mondiali che si occupano di mercato e concorrenza; se tutto andrà bene dovrebbe chiudersi entro la fine del 2017.