ROMA – Una spesa massima di 19 centesimi al minuto (più Iva) per le chiamate da un numero – supponiamo italiano – verso un altro numero (fisso o mobile) di un altro Paese dell’Unione europea. Una spesa massima di 6 centesimi (più Iva) ad ogni singolo sms, per chi ancora ne invia.
Da oggi entrano in vigore le tariffe di garanzia che l’Ue ha fissato nel suo nuovo Codice europeo delle Telecomunicazioni. Una volta fare una chiamata da un numero nazionale ad un numero estero poteva portare a brutte sorprese in bolletta, adesso questo pericolo è scongiurato.
In questo modo, l’Europa sana un paradosso. La chiamata aveva un costo ragionevole quando viaggiava da un’utenza nazionale ad un’altra utenza nazionale mentre ne aveva uno esorbitante quando viaggiava da un’utenza nazionale ad un’altra comunitaria. Differenza che non si giustifica più, ora che le reti di comunicazioni sono ragnatele globali.
Il diritto vale sempre: quando la persona italiana chiama un numero estero mentre si trova in Italia; ma anche quando la persona italiana chiama un numero estero intanto che è in viaggio in Europa.
Le nostre società telefoniche sono tenute ad applicare queste tariffe, con la sola eccezione dei pacchetti business che già comprendono promozioni al riguardo. Le stesse società telefoniche devono fornire informazioni puntuali e trasparenti ai clienti sulle tariffe di garanzia che l’Ue assicura.
Il commissario europeo Mariya Gabriel – responsabile per l’Economia e la Società digitali – sottolinea che queste tariffe rappresentano un vantaggio pratico e immediato per i cittadini che si aggiunge al regime del roaming.
Il nuovo regime del roaming fa sì che il cittadino e il professionista – mentre sono in viaggio per turismo, studio, lavoro – paghino gli stessi prezzi di quando chiamano o navigano in patria con il proprio smartphone.