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Le big del campionato e i dolori dei loro allenatori

Mag 13, 2019

Ricordate? Voglio restare alla Juventus aveva detto Max Allegri. Dopo l’uno-due di ieri sera con la Roma, chiss cosa gli risponder Andrea Agnelli che gi, cos a pelle, non vede l’ora di dargli il benservito con un bel grazie-prego per i cinque scudetti di fila e l’ottimo lavoro svolto assieme.

Oddio, vedendo in campo la nuova maglia di Madama, con quella fantasia di colori da centro commerciale dell’Estonia, Allegri non se la prender troppo…

strano il calcio italiano. Non ce n’ una, delle squadre al top che stia bene. A parte i prodigi della piccola grande Atalanta, e i miracoli di mastro Gasperini, il resto uno strazio.

A Napoli, dopo un anno straordinario, hanno avuto il coraggio di contestare Ancelotti. Neanche San Gennaro avrebbe potuto fare di pi, ma pazienza. Il povero Spalletti, ancora in ballo per il terzo posto dell’Inter, da mesi va in panchina accompagnato da un gufetto, quello di Antonio Conte, che ormai lo insegue anche quando torna a casa.

E poi c’ quel missionario di Gattuso, appeso al filo della Champions, cui vengono chiesti straordinari miracoli. Dopo la vittoria del Milan sulla Fiorentina, Rino ha dovuto perfino abbracciare Bakayoko, quel simpaticone che faceva fatica a scaldarsi prima di entrare in campo. Bont sua, ha giocato discretamente.

E Ranieri? Il Santo Aggiustatore? Ha resuscitato la Roma e, sicuramente, finir in una panchina del Testaccio a sognare il calcio inglese. Dove lui, comunque, un campionato l’ha vinto.

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