BOLOGNA – “Fateli sbarcare, mandateli a Bologna e noi li accoglieremo”. A parlare è Fabrizio Tonello dell’associazione Famiglie Accoglienti di Bologna, un gruppo di cittadini che ha partecipato al progetto Vesta per l’accoglienza in famiglia e che ha ospitato a casa un migrante neomaggiorenne. Già quando il Decreto sicurezza fu approvato queste famiglie, una trentina in città e provincia, dichiararono: “Dovrete espellere anche noi”. Ora lanciano un offerta formale al ministero dell’Interno: “Siamo un’associaizone, possiamo accogliere i migranti della Mare Jonio, attendiamo una risposta”, sollecita Fabrizio Tonello, professore di Economia che con la moglie Antonella ha accolto da oltre un anno Moussa. E con loro tante altre coppie.
“Siamo indignati e scandalizzati dalla politica illegale e incostituzionale dei porti chiusi. Non è possibile che ci sia una crisi istituzionale ogni volta che delle persone vengono salvate in mare – dice Tonello- in Italia la stragrande maggioranza dei circa sei milioni di migranti è regolare ma sembra che non si possano accogliere questi, allora ci offriamo noi, senza oneri per lo Stato”. Il portavoce delle Famgilie accoglienti insiste spiegando il motivo di questo gesto solidale: “L’articolo 10 della Costituzione dice che queste persone hanno diritto di chiedere asilo, tanto più se si trovano sul territorio italiano qual è una nave della marina militare. Da parte nostra, cercheremo di coinvolgere altre associazioni e le istituzioni”.
Immediata la reazione della Lega di Bologna con il consigliere Umberto Bosco che difende la linea Salvini dei porti chiusi: “Dobbiamo essere consapevoli che ogni partenza rappresenta un rischio per l’incolumità dei migranti e un business per persone senza scrupoli. Chi, come Tonello, vorrebbe accogliere tutti, si arrenda all’evidenza: i numeri dimostrano come la politica più umana sia proprio quella di Salvini, cioè la politica dei porti chiusi”.