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Cosenza, per metropolitana leggera e ospedale indagato Oliverio e altre 19 persone

Mag 7, 2019

Associazione a delinquere, frode nelle pubbliche forniture, turbative d’asta e corruzione: sono i reati contestati al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio (Pd), al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (FI), e all’ex consigliere regionale del Partito democratico Nicola Adamo. Insieme a loro hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini della procura di Catanzaro – emesso dal procuratore Nicola Gratteri, l’aggiunto Vincenzo Capomolla e il pm Vito Valerio – altre 17 persone, tra imprenditori e amministratori, per l’inchiesta sulla metropolitana leggera e il nuovo ospedale della citt bruzia. In particolare, Occhiuto avrebbe barattato il proprio assenso alla realizzazione della tranvia con la promessa di finanziamenti per il Museo di Alarico, gi oggetto “di una gara d’appalto illegittima”.

Venti indagati per delitti contro la P.A.

Fra i nomi degli indagati anche quello del dirigente regionale Luigi Zinno, del direttore generale delle Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo, degli imprenditori Pietro Ventura (della “Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie”, ritenuto il contraente privilegiato e beneficiario delle principali commesse in ambito ferroviario), di Giuseppe Trifir, rappresentate del raggruppamento di imprese costituito dalla Cmc di Ravenna e dalla spagnola Caf, aggiudicataria della progettazione esecutiva e della realizzazione della metropolitana leggera. Avrebbero pilotato l’aggiudicazione e la realizzazione dell’opera in favore del raggruppamento di imprese in avvalimento con la “Ventura”. I fatti sarebbero stati commessi dal dicembre del 2014 fino al 12 giugno del 2017.

Le dimissioni dei consiglieri comunali di Cosenza

Indagato anche l’ex presidente del consiglio comunale di Cosenza Luca Morrone che avrebbe sottoscritto nel 2016 le proprie dimissioni per provocare la decadenza del sindaco Mario Occhiuto (poi rieletto): in cambio la promessa di Nicola Adamo e Mario Oliverio di ricoprire la carica di vicesindaco o altro incarico dentro la regione. Allo stesso modo, l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici Luigi Incarnato (oggi commissario liquidatore della Sorical) ritenuto responsabile di aver indotto numerosi consiglieri comunali di Cosenza a rassegnare le dimissioni: in 17 firmarono il documento nello studio del notaio Anna Muto, quattro mesi prima della scadenza del mandato di Occhiuto.

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Il post su Facebook del governatore della Calabria

Il presidente Oliverio si difende con un post su Facebook: Mi sono state contestate, come ipotesi di reato, fattispecie che, a mio avviso, attengono alla normale vita politico-amministrativa dell’Ente! Mi si contestano scelte politiche e/o tecniche, cui si “abbinano” ipotesi di reato, alcune (vedi gara di appalto metropolitana di Cosenza) operate nel 2014, cio precedentemente al mio insediamento alla guida della Regione; mentre per altre, come la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza, stato prodotto, come noto, il solo studio di fattibilit, tra l’altro da parte dell’Azienda Ospedaliera.

Oliverio, Nessun giudice condivider tale impostazione accusatoria

Sono quanto mai certo che – continua Oliverio – anche in questa occasione, nessun giudice condivider una simile impostazione accusatoria, che intravede sospetti di reato in normali condotte di natura politica, nel senso aristotelico del termine. Non posso in alcun modo accettare di essere additato come il promotore di “una associazione per delinquere con lo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la Pubblica Amministrazione”. Ribadisco, come gi fatto in altre occasioni, che combatter con tutte le mie energie per dimostrare la mia assoluta estraneit ai fatti contestati. La mia non vuole essere una sfida rivolta agli apparati giudiziari ed investigativi. E’ solo l’unico modo che mi resta per contrastare questa feroce gogna cui sono sottoposto dal primo giorno del mio insediamento.

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